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Morbegno, trasformare il Polo fieristico in Polo della montagna: ecco come

Il giardino della biodiversità valtellinese: il progetto di Borromini

Dare valore al Polo fieristico provinciale, una struttura di proprietà della Comunità Montana di Morbegno, che offre molto opportunità per gli spazi e la logistica, sfruttare la sua posizione strategica all’inizio della Valtellina per trasformarlo in un centro attrattivo per i turisti e per i residenti, una vetrina nella quale mettere in mostra tutte le peculiarità del nostro territorio.

Partendo da questo obiettivo, una priorità per il presidente Christian Borromini che si è impegnato su questo fronte sin dall’insediamento, nell’autunno del 2014, è nata un’idea che, giorno dopo giorno, al termine di approfondite analisi e di confronti, allo scopo di valutarne la fattibilità sotto l’aspetto finanziario e organizzativo, è diventata un progetto con un proprio nome: Polo della Montagna. Ecco che cosa diventerà il Polo fieristico provinciale.

«Abbiamo una struttura dalle potenzialità ancora inespresse che abbiamo il dovere di valorizzare - spiega il presidente Borromini -: la strada che abbiamo intrapreso è quella della biodiversità, trasformando le aree verde adiacenti in un giardino nel quale mettere a dimora le specie vegetali tipiche del nostro territorio all’interno di un percorso didattico a disposizione delle scuole e dei nostri convalligiani come dei turisti, per riscoprire le nostre tradizioni, per ritrovare la nostra storia e la nostra cultura. Le varie colture consentirebbero di riscoprire antichi sapori e le località con produzioni peculiari. Un modo, tutt’altro che astratto, di far vivere la strutture fieristica che non perderebbe la sua funzione originaria ma che aumenterebbe la sua attrattività proponendosi quale vetrina valtellinese».

Il progetto, che vede quale ente capofila la Comunità Montana di Morbegno e che coinvolgerà enti pubblici e operatori privati dell’intera provincia, si pone quale obiettivo finale di aumentare la consapevolezza dell’importanza della biodiversità per l’ecosistema nel quale noi viviamo. e insieme di valorizzare i nostri paesi con le loro tradizioni e le loro produzioni tipiche, incentivando il consumo.Verranno piantate erbe spontanee locali, di fondovalle come di alta montagna, specie orticole coltivate anticamente, cereali autoctoni e varietà tipiche di frutta e della vite. Il percorso sarà disegnato per comprensori allo scopo di presentare la biodiversità e le tradizioni delle diverse zone. Entrare nel giardino sarà un viaggio emozionale che condurrà alla scoperta della straordinaria ricchezza di un territorio a suo modo unico. Pannelli informativi installati lungo i sentieri divulgheranno le informazioni a diversi gradi di approfondimento per soddisfare la curiosità degli appassionati come degli esperti. Un percorso che potrebbe diventare ancora più coinvolgente e attrattivo con l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia per trasferire le informazioni direttamente su smartphone. Nuove idee ma molti punti fermi per un progetto che potrebbe crescere ulteriormente nel corso della sua realizzazione.

Il presidente Borromini, che si è già confrontato con la Regione Lombardia per il finanziamento, non vuole perdere tempo: «L’idea è valida, qualcosa di completamente nuovo che colma una lacuna evidente in una valle vocata all’agricoltura con un inestimabile patrimonio naturalistico-ambientale. Il Polo della Montagna è il luogo giusto per mettere in mostra queste nostre peculiarità e per valorizzarle: dopo aver riscontrato il consenso degli amministratori pubblici con i quali mi sono confrontato, ora il prossimo passaggio sarà la stesura definitiva del progetto per procedere con le richieste di contributo. Il giardino della biodiversità valtellinese sarà presto realtà».

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