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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sondrio

Frontalieri, accordo Italia-Svizzera: più tasse per i lavoratori

Non solo: i comuni lombardi di confine rischiano di non ricevere più i ristorni

L'accordo fiscale tra Roma e Berna, in vigore nel 2018, rischia di penalizzare fortemente i lavoratori frontalieri delle province di Como, Varese e Sondrio. Questo l'allarme di Lega Nord.

Sono due le questioni principali cui il partito pone particolare attenzione: l'aumento della tassazione per i lavoratori, nelle casse dello Stato italiano finiranno più di 200 milioni di euro, e l'incertezza sui ristorni, vantaggio di cui i comuni di frontiera godono sin dagli anni Settanta.

Regione Lombardia, pur esclusa dalla trattativa, continua a vigilare e ha anche espresso atti di indirizzo, con il voto favorevole del PD, nei quali chiede di tutelare i frontalieri, quali lavoratori essenziali per l'economia svizzera, e garantire i fondi necessari per i comuni di confine.

"Il nuovo accordo siglato tra Italia e Svizzera, redatto dal Governo Renzi, è penalizzante per i nostri cittadini che ogni giorno varcano la frontiera con la Svizzera oltre che per i comuni lombardi di confine che rischiano di non ricevere più i ristorni che sino ad oggi sono stati fondamentali per la gestione dei servizi a favore dei nostri cittadini - commenta il Consigliere Segretario Daniela Maroni - non vogliamo che la Svizzera faccia cassa sull'argomento. I lavoratori devono essere rispettati".

"Il rischio è la desertificazione della zona di confine - prosegue l'assessore Francesca Attilia Brianza - Peraltro i datori di lavoro svizzeri potrebbero essere obbligati, in futuro, ad utilizzare manodopera più economica licenziando i lavoratori lombardi. La vicinanza con la Svizzera ha portato benessere, ma a queste condizioni si accentueranno gli svantaggi sia per le persone sia per i territori".

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