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Attentati a Parigi, Borromini (Ln): "Accoglienza non può essere per tutti"

Il Segretario del Carroccio: "Serve una reazione forte e decisa del mondo occidentale"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

In una giornata come questa, di fronte ai morti, a una città simbolo dell’Europa sotto assedio, alla paura che ha paralizzato tutto il continente, è difficile trovare le parole per commentare quello che non avremmo mai voluto che accadesse. Ma queste emozioni devono lasciare spazio all’analisi perché oggi serve una reazione forte e decisa del mondo occidentale, innanzitutto da parte dei governi ma anche dei cittadini. Alla compassione per il dramma umano che si è consumato a Parigi devono seguire azioni programmate perché è evidente che anche i controlli, certamente accurati, della polizia francese abbiano fallito, Non si spiegherebbe in altro modo la concomitanza degli attentati, la scelta degli obiettivi. Non sappiamo quanti altri di questi eventi siano stati sventati, immaginiamo moltissimi, probabilmente anche in Italia, forse non vogliamo nemmeno saperlo. Si sta facendo tanto ma non è abbastanza, questo ci hanno detto i fatti di Parigi.

L’accoglienza non può essere per sempre e per tutti, i controlli devono essere intensificati e le azioni militari nei Paesi che accolgono i terroristi islamici possono essere la risposta all’attacco sferrato all’Europa. Stavolta è toccato a Parigi, ancora a Parigi, quale sarà il prossimo obiettivo? Roma forse, come hanno minacciato gli stessi terroristi. Superato indenni l’Expo guardiamo con preoccupazione al Giubileo: il Governo deve intervenire. Certe persone, anche soltanto sospettate di legami con frange islamiche, non devono entrare in Europa, invece molti si spostano indisturbati da un Paese all’altro. Questo non deve più accadere. I più recenti arresti hanno evidenziato come addirittura vi siano islamisti riconosciuti come profughi, e per questo mantenuti dallo Stato, a capo di cellule di terroristi.

Dobbiamo essere più vigili ma anche più severi perché la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto: fuori dall’Italia e dall’Europa chi non merita di restarci. Chi manifesta la propria vicinanza all’Isis deve essere cacciato subito, senza se e senza ma. Le pene devono essere inasprite. Non dobbiamo avere nessuna pietà perché loro non ne hanno e continuano a uccidere persone inermi.

Christian Borromini - Segretario provinciale Lega nord Sondrio

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