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Già liberi i ladri delle slot machine, Christian Borromini (Ln): "Lavoro delle forze dell'ordine vanificato"

Il Segretario provinciale della Lega nord attacca: "Calpestato il diritto alla sicurezza dei cittadini"

Sono già liberi i cinque giovani romeni che la notte fra martedì 9 e mercoledì 10 giugno hanno messo a segno un colpo in una sala slot di Cosio Valtellino e tentato di replicarlo a Sondrio prima di venire arrestati: la sospensione della pena, seguita alla sentenza per processo direttissimo, non va giù al Segretario provinciale della Lega nord, Christian Borromini

«Se questo fosse un paese giusto proteggerebbe i suoi cittadini - tuona Borromini - e terrebbe in carcere gli immigrati che commettono reati.  Il lavoro encomiabile delle forze dell’ordine viene vanificato, il diritto alla sicurezza dei cittadini viene calpestato: il più recente, purtroppo non sarà l’ultimo, fatto di cronaca, conferma che lo Stato non ci protegge. Che senso ha impegnare le forze dell’ordine nelle indagini, cogliere sul fatto dei delinquenti e arrestarli se poi vengono subito liberati?»

«Questi romeni, cittadini comunitari perché l’Unione europea, con uno dei suoi tanti errori, ha deciso di aprire le porte a tutti, rubano e si fanno pure beffe di noi - prosegue ilo Segretario - Stanotte saranno già in qualche abitazione o in qualche negozio per commettere l’ennesimo furto, magari anche per fare del male alle persone, perché sono capaci di tutto. Non possono essere fotografati, la gente non può vedere i volti di persone che potrebbero derubarli ma loro possono girare liberamente. I delinquenti vengono trattati meglio dei cittadini onesti, gli stranieri vengono prima degli italiani come la vicenda dei profughi dimostra. Adesso diciamo basta perché la gente non ne può davvero più».

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