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Sondrio

La neve non arriva: Federfuni chiede lo stato di calamità naturale

L'associazione pretende aiuti e tutele per comprensori sciistici e lavoratori del settore

La neve continua a farsi attendere e il dispiacere di tanti sciatori non è nulla paragonato alle conseguenze che questo particolare autunno 2015 sta avendo sui comprensori sciistici e i loro lavoratori, fissi e stagionali.

Federfuni Italia ha chiesto per questo, al Governo, al Parlamento e ai presidenti di Regione, il riconoscimento dello stato di calamità naturale.

È scritto nel comunicato diffuso nei giorni scorsi: "Federfuni Italia ritiene che la situazione sia estremamente grave e che le difficoltà economico-finanziarie che stanno colpendo le aziende che esercitano gli impianti a fune, ma anche tutte le altre aziende dell'indotto a partire dalle attività alberghiere e commerciali, per arrivare anche alla categoria dei maestri di sci, necessitano di un immediato intervento finalizzato alla dichiarazione di stato di calamità naturale con la conseguente attivazione di tutta una serie di provvedimenti che consentano a questa importante fetta dell'economia del turismo di poter sostenere adeguatamente le proprie aziende e di continuare le proprie attività nell'attesa della tanto sperata nevicata".

"Visto che la situazione sta coinvolgendo anche decine di migliaia di dipendenti, sia stagionali che a tempo indeterminato, dovranno essere immediatamente attivati anche tutti quei provvedimenti inerenti gli ammortizzatori sociali che siano di sostegno anche per le maestranze", conclude la nota.

In provincia di Sondrio, a Federfuni aderisce solo la Società Impianti Bormio, ma il problema è comune a tutti i comprensori di Valtellina e Valchiavenna, aderenti però a Anef, Associazione nazionale esercenti funiviari.

Le previsioni meteo non sembrano purtroppo promettere essere d'aiuto: secondo alcuni esperti la neve arriverà solo a gennaio inoltrato.

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