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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Sondrio

Lombardia, Maroni: al via il piano d'azione anticorruzione

"Ho l'ambizione di creare un sistema che impedisca di fare di nuovo quello che è stato fatto"

Un progetto di legge per l'istituzione di un'Autorità regionale anticorruzione (Arac), in Consiglio regionale già a marzo con procedura d'urgenza. È una delle iniziative del Piano d'azione anticorruzione presentato da Maroni, governatore di Regione Lombardia.

«Se, nonostante tutti i controlli che abbiamo, è successo quello che è successo, vuol dire che c'è qualcosa che non va - ha osservato il presidente, in riferimento ai risultati dell'operazione "Smile" - il sistema di controlli probabilmente è stato più formale che sostanziale».

Il Piano, ha illustrato il governatore, prevede 3 azioni immediate e altre "di sistema". «Le prime - ha spiegato - sono la Commissione d'inchiesta, già istituita sotto la guida del generale Forchetti, che si occuperà dei fatti relativi all'indagine della magistratura di Monza».

«Inoltre - ha proseguito Maroni - partiremo con le ispezioni in tutti gli ospedali coinvolti e abbiamo chiesto ad Anac di commissariare gli appalti in essere con il Gruppo Canegrati, per garantire la prosecuzione dei servizi. Voglio che - ha sottolineato - chi ha sbagliato paghi, ma senza che siano penalizzati i cittadini».

Ad integrare e completare le azioni immediate quelle "di sistema". La prima - ha illustrato Maroni - «è una mia proposta di legge al Consiglio regionale che istituisce, l'Anac della Lombardia. La sua missione istituzionale consiste nella prevenzione e repressione della corruzione e dell'illegalità in tutte le attività svolte dalle strutture della Regione, ivi comprese le società partecipate e controllate, con particolare riferimento agli appalti pubblici e comunque ad ogni attività che potenzialmente possa sviluppare fenomeni corruttivi».

La proposta di Maroni, già inoltrata al presidente dell'Assemblea della Lombardia, Raffele Cattaneo, affinchè venga discussa con procedura d'urgenza entro il 15 marzo, prevede che la nuova Autorità abbia un presidente e quattro membri, nominati dal Consiglio su proposta della Giunta - ha spiegato il presidente - «esperti di elevata professionalità, con provate competenze nel settore pubblico e in quello privato, che non potranno essere scelti tra persone che rivestono incarichi pubblici o cariche in partiti politici o sindacati e non dovranno avere interessi in conflitto con le funzioni di Arac».

I compiti della futura Autorità saranno: esercitare la vigilanza e il controllo sull'effettiva applicazione e sull'efficacia delle misure adottate dagli enti per prevenire e contrastare la corruzione e l'illegalità e sul rispetto delle regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa; analizzare le cause e i fattori dei comportamenti corruttivi e illegali e individuare gli interventi che garantiscono la prevenzione e il contrasto; coordinare l'attività regionale per attuare e aggiornare il Piano anticorruzione; coordinare gli altri organi di controllo regionale e collaborare con l'Anac; esprimere pareri a tutte le Amministrazioni che ne faranno richiesta, riferire al Consiglio sull'attività svolta.

L'Arac - si legge nel progetto di legge - «esercita poteri di indirizzo, raccomandazione e controllo, anche mediante richiesta di notizie, informazioni, atti e documenti alle pubbliche amministrazioni; diffida gli enti ad adottare atti o provvedimenti richiesti dai piani anticorruzione e dalle regole sulla trasparenza dell'attività amministrativa, ovvero a rimuovere comportamenti o atti contrastanti con i piani e le regole sulla trasparenza, segnalando eventuali inadempimenti al responsabile regionale per la prevenzione della corruzione e la trasparenza».

Queste le altre regole di sistema adottate dalla Giunta: la rotazione dei dirigenti del sistema sanitario; l'Audit di tutte le procedure relative agli appalti pubblici; la separazione tra capitolati e gare d'appalto; l'estensione del "Whistleblowing" a tutto il Sistema regionale, ossia il sistema di protezione dei dipendenti che denunciano un malaffare, un atto di corruzione o un illecito.

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