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Sondrio, smantellata banda di rumeni pregiudicati

I tre, di età compresa tra i 25 e i 30 anni, sono espatriati dopo i loro colpi ai bancomat di mezza Valtellina. Ecco come operavano

Si è conclusa nei giorni scorsi, con la cattura dell’ultimo dei tre complici, un’indagine del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Sondrio, attivata nell’inverno del 2012 a seguito della denuncia di due cittadini sondriesi, vittime di un inconsueto “skimming”, realizzato non in via elettronica ma con alcuni accorgimenti “meccanici”.
I malcapitati, all’atto del prelevamento del denaro da un distributore automatico, rilevando che le banconote non venivano emesse, immediatamente si allontanavano per segnalare l’accaduto; in quel frangente i malintenzionali, che avevano applicato al dispositivo un meccanismo che permetteva il trattenimento momentaneo del denaro, lo prendevano e si allontanavano dalla zona. Sui conti dei prelevanti risultavano pertanto prelievi eseguiti senza che la vittima avesse effettivamente la disponibilità del contante richiesto.

Il Nucleo investigativo, con diversi mesi di indagini tecniche e riscontri sul territorio, è riuscito ad identificare gli autori – sul conto dei quali sono emerse anche responsabilità in ordine all’utilizzo di carte di credito falsificate e radicate su conti correnti di persone estranee – e ad ottenere tre provvedimenti cautelari dall’Autorità giudiziaria sondriese.

I soggetti, tutti rumeni, tra i 25 ed i 30 anni, domiciliati in Brianza, ritenendo forse di essere sotto l’attenzione delle forze di polizia (alle quali erano peraltro già noti), hanno lasciato il territorio nazionale: è stato quindi necessario attivare la collaborazione investigativa in ambito europeo.
Gli arresti si sono succeduti nel tempo: il primo è stato fermato in Romania il 25 settembre del 2012 (su localizzazione “in remoto” del Nucleo Investigativo); il secondo è stato catturato dai militari valtellinesi nel novembre del 2012, appena rientrato in Italia; il terzo è stato fermato a Londra, all’aeroporto di Heatrow, nei primi dieci giorni di luglio e, completate le formalità, trasferito in Italia attraverso la frontiera di Milano Linate, dove è stato preso in custodia e inviato al carcere di San Vittore.
 

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