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La proposta del sindaco di Aprica: "La Valcamonica si unisca alla Valtellina"

Il nuovo assetto sanitario lombardo avvicina, come mai prima, le due Valli

Aprica, quale territorio di confine sconta da sempre non pochi problemi, ma i vantaggi, seppur piccoli, ci sono. Per esempio quello di essere luogo d'incontro principe tra le due grandi valli alpine che collega, la Tellina e la Camonica. Lo dimostra il convegno "Verso la sanità di montagna: i bisogni e le risposte", tenutosi sabato 9 gennaio presso la sala congressi del Centro direzionale.

Valtellina e Valcamonica sono due realtà che, nonostante scambi economici e sociali secolari, si sono amministrativamente spesso ignorate. Le cose stanno però cambiando e sono destinate a cambiare sempre più, per il nuovo assetto sanitario lombardo che ha disegnato l'Ats della Montagna dal Lario al Sebino, ma soprattutto per la riforma costituzionale, che prevede anche l'istituzione delle nuove Aree Vaste.

Nel saluto ai partecipanti al convegno di sabato 9, il sindaco di Aprica Carla Cioccarelli ha approfittato dell'occasione per lanciare nel dibattito politico locale una proposta che farà sicuramente discutere: "Perchè la Valcamonica non si stacca da Brescia e non si unisce a Sondrio, con cui ha molto più in comune?".

Ad ascoltarla, in prima fila uno accanto all'altro, i presidente delle due province, Pier Luigi Mottinelli e Luca Della Bitta, e anche il consigliere regionale Fabio Fanetti, membro del Comitato per la montagna.

Se Della Bitta è apparso, pur spiazzato dalla proposta, possibilista; per il collega di Brescia, in concreto, c'è almeno un ostacolo: i problemi viabilistici intervallivi. Quindi: o si fa il traforo viario del Mortirolo o non se ne parla; la statale 39 allo stato attuale, più che facilitare i collegamenti, è un freno all'unione.

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