Il sangue di Veronica trovato sui vestiti di Emanuele

Sono stati gli esami biologici effettuati dal Ris di Parma a portare all'arresto di Emanuele Casula. Sui pantaloni del ragazzo sono infatti state trovate tracce di sangue di Veronica Balsamo mentre il sangue di Emanuele è stato rinvenuto sul cacciavite usato per colpire Gianmario Lucchini.

L'uomo, la cui abitazione si trova lungo la strada percorsa dal giovane quella notte, era stato colpito all'emitorace e ad una tempia. Il ferimento era avvenuto la stessa sera della morte di Veronica e aveva subito insospettito i carabinieri del nucleo investigativo di Sondrio.

I carabinieri in queste settimane di indagini hanno quindi ricostruito la tempistica in cui si sono svolti gli eventi di quella notte, eseguito sopralluoghi nei luoghi dove sono accaduti i fatti, interrogato molte persone e visionato le riprese dei sistemi di videosorveglianza.

Dai primi rilievi effettuati sul corpo di Veronica dagli anatomo-patologi era emerso che le ferite non erano compatibili con la breve caduta nel dirupo, terminata dopo due o tre metri. In base agli accertamenti si è appreso che la morte della ragazza sarebbe sopravvenuta perché colpita alla testa, probabilmente da un sasso, prima di essere adagiata in fondo al dirupo.

Gli esami biologici si sono saldati al castello indiziario ed hanno portato all'arresto del ragazzo. Le accuse sono di omicidio volontario, tentato omicidio e occultamento di cadavere. Sembra infatti che l’assassino avrebbe coperto il corpo di Veronica con indumenti sui quali avrebbe anche posato un sasso, nel tentativo di celare il corpo. 

A queste gravissime accuse sono da aggiungere il furto di un’auto e di un box di farmaci, avvenuto la mattina del 23 agosto, quello di una mountain bike, utilizzata per raggiungere il luogo d’incontro con Veronica e, infine, il furto dell’auto della 23enne utilizzata per il tentativo di fuga dal luogo dell’omicidio.