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Teglio, "Accogliere è fare spazio nel cuore!"

Un progetto temporaneo della Parrocchia per inserire una famiglia di rifugiati

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccoToday

“Life is just a war”. Così dice fermando il tempo Omar, che ha 36 anni, la pelle molto scura, lo sguardo spesso rivolto verso il basso; è a Teglio in Valtellina da due settimane e a questo primo caffè al bar con i due referenti del progetto, Khadija e Mattia, si racconta davvero per la prima volta con la battaglia che sta combattendo.

Anche loro che l'avevano conosciuto già dall'estate scorsa dopo lo sbarco a Palermo scoprono che la sua storia è molto più grande di quello che avevano potuto immaginare. È il racconto di un rifugiato, come dice il suo permesso di soggiorno per motivi umanitari, ottenuto solo da poco, e come testimoniano i 15 anni passati nella Libia di Gheddafi con la moglie, il lavoro e i tre figli avuti lì. Tutto fino a quando la caduta del governo e la mancanza di uno stato di legge lo convincono a raccogliere 4000 dollari per il viaggio in una fatale “seconda classe” su un barcone. Di lì a sei giorni Khadija e Mattia, come volontari Caritas per l’estate, incontreranno solo lui e i figli al porto, tutti e quattro senza più lacrime e lo sguardo assente: tutta l’unione che c’era tra quella mamma cristiana e quel papà musulmano cancellati da un momento di panico che spinse qualcuno della barca a precipitare la donna in mare perché questa urlava per l'asfissia.

Il direttore della Caritas di Palermo (Padre S. Mattaliano) li volle con sé da subito nella sua casa, assieme a tutti quelli che dal mare approdavano senza qualcuno. Nella canonica di Falsomiele avvenne un primo percorso di recupero alla vita per questa famiglia e dopo un mese nel CAS a Palermo i bimbi tornavano a parlare e il padre per la prima volta a sorridere. Successivamente la famiglia Karim è stata spostata in altri due centri di accoglienza, cambiando di conseguenza scuola e passando gli ultimi mesi in compagnia di altri 60 adulti: la loro stanza con i quattro letti uno a fianco all’altro per dormire e l’affetto degli operatori che hanno cercato di non far loro mancare nulla per crescere. Khadija e Mattia ritornano di nuovo a Palermo sei mesi dopo mantenendo il legame e scoprendo che l’importanza di questo incontro viene fortemente ricambiata dai Karim al punto che anche l’assistente sociale li chiama per dire che il piccolo vorrebbe andare a vedere casa loro.

È da questa storia difficile, come molte altre note alla cronaca, e dal vissuto come volontari sul fronte dell’immigrazione che nasce un “progetto di prevenzione e sostegno ai minori e al padre con la finalità di favorire un positivo inserimento nell’ormai anche loro realtà sociale”. Ripensando all’esperienza come animatore del Grest Mattia chiede il sostegno della Comunità parrocchiale di Teglio nella persona di don Flavio Crosta, che si impegna a promuovere il progetto per inserire i tre bambini, protagonisti del progetto, nelle attività ricreative estive della parrocchia. Il gruppo animatori viene sensibilizzato all’iniziativa e la comunità preparata al futuro arrivo dei primi profughi per la città.La proposta viene formalizzata con la stesura di un documento che specifica il contesto di partenza e gli obiettivi del progetto e che viene inviata alla Prefettura di Palermo e a quella di Sondrio per richiedere autorizzazione di questo trasferimento temporaneo a carico dei soggetti proponenti. Con la lungimiranza degli Uffici dell’Immigrazione delle due Provincie e con il sostegno della Caritas di Palermo e Como il nulla osta consente alla famiglia di rifugiati di raggiungere le Alpi.

Così il 17 luglio è sera inoltrata quando a Teglio i Karim rimettono piede in una casa vera e propria: i bambini imparano qui la parola 'regola', che ancora era sconosciuta per le esigenze della loro travagliata storia. Durante la prima domenica tutta la famiglia viene presentata in chiesa, con l’applauso e la stretta di mano dei partecipanti alla celebrazione, che aiutano a far sentire accolti i quattro nuovi arrivati.

Dal terzo giorno i bambini partecipano al Grest, dove gli animatori li accompagnano con sensibilità nell'educazione alle regole dei giochi e nel rispetto dei compagni, intraprendendo un percorso importante per un’estate altrimenti senza molti diversivi. Nel frattempo mentre i bimbi imparano ogni giorno a parlare meglio la lingua e a parlarla tra loro in un contesto di maggiore serenità arrivano anche i segni concreti della benevolenza della comunità con donazioni in denaro o alimenti che i bimbi trovano con sorpresa all'ingresso della loro porta.

Il papà dopo pochi giorni inizia invece a lavorare part-time grazie alla grande disponibilità di un albergo di Teglio, dimostrando ai gestori di meritare la fiducia con puntualità e impegno sul posto “oltre le aspettative”.

Intanto nell’appartamento della casa parrocchiale che reca scritto il loro cognome i Karim si stanno avvicinando alla possibilità di una vita nella società accompagnati dai volontari che seguono il progetto. Il papà si è abituato a gestire la casa tra le pulizie, le lavatrici giornaliere e la cucina. I tre poi mangiano per la prima volta pietanze italiane cucinate dal genitore di cui hanno iniziato ad essere sempre più fieri. Anche le occasioni per parlare tra padre e figli sono aumentate con la vita più ricca di eventi che conducono; grazie ai video che gli animatori riportano al padre dopo ogni gita i Karim passano sempre un momento sul divano a godere delle gioie della giornata.

Questo mese speciale sta garantendo a tutta la famiglia la possibilità di formare dei ricordi nuovi e importanti a un anno dalla tragedia, passando questo anniversario insieme a colleghi di lavoro per il papà e per i piccoli in mezzo ad altri 220 tra bambini e animatori: l’Oratorio estivo ha come motto “Per di qua”, ovvero il viaggio della vita alla scoperta dell’accoglienza e dell’ospitalità!

Buon cammino a Anas, Lukman, Rakia e Omar.

La Comunità Parrocchiale di Teglio

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