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Tirano, nuova vita per l'ex ospedale con la collaborazione della Sanità svizzera

"Per un’Asst di confine come la nostra il confronto con strutture che erogano servizi sanitari e socio sanitari svizzere è importante"

Primo incontro interlocutorio, lunedì, a Poschiavo, fra i vertici dell’Asst Valtellina e Alto Lario, nelle persone di Giusy Panizzoli, direttore generale, Rosella Petrali, direttore socio sanitario, e Massimo Tarantola, responsabile del servizio dipendenze aziendale, i vertici del Centro Sanitario Valposchiavo, Guido Badilatti, direttore amministrativo, e Barbara von Allmen, capo infermiera, unitamente a Franco Spada, sindaco di Tirano.

Motivo, rinsaldare la conoscenza fra operatori di modelli di sanità di montagna transfrontalieri e, nel contempo, valutare, insieme, la possibilità di aderire al Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014-2020 Interreg che, per la prima volta, contempla anche un’azione specifica rivolta a iniziative di natura socio-sanitaria.

 «Per un’Asst di confine come la nostra, il confronto con strutture che erogano servizi sanitari e socio sanitari svizzere è importante – afferma Giusy Panizzoli – in un’ottica di approfondimento di modelli di sanità di montagna diversi. Questi incontri sono molto formativi, credo, per entrambi i partner, italiani e svizzeri, tanto più che forme di collaborazione già sono in essere fra i nostri ospedali e i nostri medici. E a muoverci c’è la volontà di intensificare questi rapporti, in particolare, in questo caso, fra la Valposchiavo e Tirano dove abbiamo una ex struttura ospedaliera parzialmente dismessa che vorremmo recuperare a fini sociali e socio assistenziali, facendone un Prest, Presidio socio sanitario territoriale per l’erogazione di servizi a favore della popolazione fragile o in situazione di disagio».

 L’intenzione sarebbe quella di adeguare lo stabile dell’ex ospedale civile di Tirano, sotto il profilo anche della normativa antincendio e del risanamento energetico, sia per mantenervi gli attuali servizi, dato che lo stabile è interessato dalla presenza della Residenza assistenziale per disabili, gestita dalla cooperativa San Michele, sia per potenziarli, realizzandovi 20 posti letto per cure intermedie, successive al superamento della fase acuta, ma tuttavia necessarie a garantire il completo ristabilimento del paziente e il suo ritorno a casa. L’intento sarebbe anche quello di collocare, nell’ex ospedale, i servizi socio sanitari e amministrativi territoriali, potenziare le attività ambulatoriali già presenti, realizzare le infrastrutture informatiche per la presa in carico della popolazione di riferimento, e garantire la formazione diffusa degli operatori sanitari, socio sanitari e sociali sui nuovi modelli di presa in carico delle persone con cronicità, fragili e non autosufficienti.

Un intervento importante, quindi, fortemente caldeggiato anche dal sindaco di Tirano, Franco Spada, che, al riguardo, si è già interfacciato anche coi colleghi sindaci Alessandro Della Vedova, di Poschiavo, e Arturo Plozza, di Brusio, per sottoporre loro l’importante chance rappresentata dalla possibilità di aderire al Programma Interreg sul socio sanitario. Interessante il dibattito scaturito dall’incontro fra i vertici della sanità di montagna valtellinesi e poschiavini, dove i secondi, abituati a gestire in totale autonomia sia la parte relativa alla gestione corrente, sia quella relativa agli investimenti, per il loro Centro Sanitario, hanno voluto approfondire i termini del Programma Interreg per meglio capire come potersi rapportare al medesimo.

La manifestazione di interesse al bando, atto iniziale, non impegnativo, dovrà essere espressa entro il 30 settembre

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