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Traforo del Mortirolo e dello Stelvio: «Si faccia chiarezza sulle priorità»

Il comitato per la realizzazione dell'opera pubblica ribadisce le sue posizioni: «L'economia valtellinese ha bisogno di nuove vie di comunicazione»

Si torna a parlare del traforo del Mortirolo. Il comitato nato per promuoverne la realizzazione, "Traforo Mortirolo ora", rende noto attraverso un comunicato di aver registrato con piacere che «la Regione ha inviato a Bolzano una bozza di protocollo di intesa per la realizzazione di uno studio di fattibilità» per il traforo dello Stelvio.

«Nell'ottica di una programmazione a lungo periodo pensiamo che sicuramente sarebbe una "cigliegina sulla torta" - scrivono dal comitato - Certo è che "la torta", sia chiaro, resta il traforo del Mortirolo».

«Il comitato non finirà mai di sottolineare la necessità di un collegamento alternativo alla strada Statale 36 che ha già mostrato i propri limiti con i blocchi verificatisi - prosegue la nota - Il sistema economico valtellinese, che già paga la lontananza dei mercati, non potrebbe permettersi una catastrofe del genere».

Ad avere bisogno di nuove vie di comunicazione, sottolineano dal comitato, sono tutti i settori: dall'industria all'artigianato, dal turismo all'agricoltura. Riferendosi ai dati diffusi dall'Ansa, relativi ai transiti sui principali vaidotti italiani la scorsa estate, secondo cuii la Statale 36 ha fatto registrare un aumento del 12% (tre milioni di passaggi), Paolo Oberti, presidente del comitato, conclude: «I dati parlano da soli. Benissimo una bozza per un protocollo per uno studio di fattibilità: intanto però via la finanziamento e alla realizzazione di un'opera indispensabile per la salvaguardia della nostra provincia. Della Vedova, Crosio e Del Barba devono unirsi e ottenre che il traforo del Mortirolo diventi una priorità»

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