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Area ex Falck, nuove analisi confermano la presenza di cromo e arsenico

L'operazione chiamata "Quel ramo del lago di Cromo" è stata voluta dal Comitato Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola

Lo studio sulla qualità ambientale dell'area circostante l'ex acciaieria Falck si chiama "Quel ramo del lago di Cromo", ma nonostante il suo nome buffo ed originale i risultati sono preoccupanti, infatti è stata riscontrata la presenza di una gran quantità di metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del Canale Fosso di Riva

Il Comitato locale “Comitato Salute Ambiente Valli e Lago di Novate Mezzola“, che da anni protegge e difende il lago di Mezzola, sulla base dello studio effettuato da Source International , ha fatto ricorso al TAR della Lombardia poichè gli Enti Locali stanno programmando un nuovo sito industriale in un’area inquinata e che evidentemente urge di una bonifica immediata prima di qualsiasi ulteriore danno a questo territorio.

Lo studio di Source International.«Lo studio si è focalizzato sull’analisi delle acque fluviali e dei sedimenti del canale Fosso di Riva, adiacente all’area industriale dismessa, al fine di valutare la qualità ambientale del corpo idrico, probabile recettore dei contaminanti dilavati e/o lisciviati dal suolo inquinato dell’ex acciaieria.

L’area in esame presenta segni di contaminazione da metalli pesanti che interferiscono col mantenimento e la protezione di un territorio ad alto valore ambientale, caratterizzato dalla presenza di aree appartenenti alla Rete ecologica europea Natura 2000 e di siti caratterizzati dalla ricca presenza di habitat di specie animali e vegetali di interesse comunitario. Nei sedimenti fluviali si è riscontrata la presenza di arsenico. Le alte concentrazioni di questo elemento compromettono la qualità del sistema acquatico peggiorando la qualità delle acque e rappresentando un rischio per la salute umana per il trasferimento dell’arsenico, neurotossina e composto cancerogeno, ai vari livelli trofici attraverso la catena alimentare e/o per contatto o ingestione. Se si prendessero come standard di riferimento per i sedimenti fluviali le guide internazionali, come ad esempio quella canadese, più restringenti in materia ambientale rispetto alla norma nazionale, la situazione sarebbe ancora più preoccupante per l’elevata concentrazione di cromo, la cui soglia nella norma italiana è evidentemente blanda e poco conservativa e protettiva. Inoltre bisogna considerare che i campionamenti sono stati effettuati non in concomitanza di piogge, quando il dilavamento è maggiore. I contaminanti presenti nell’ambiente, quali alluminio, arsenico e cromo, sono correlabili alla situazione di inquinamento di un sito industriale, quale appunto un’acciaieria. Infatti gli scarti delle acciaierie (nelle polveri dei fumi abbattuti durante il processo fusorio) contengono arsenico, zinco, cromo, alluminio, piombo, cadmio e mercurio.

L’acqua del rubinetto analizzata in un’abitazione presso il comune di Novate Mezzola è totalmente conforme agli standard di qualità dell’acqua per il consumo umano. Nonostante l’art. 32 della Costituzione italiana tuteli la salute includendo pertanto il diritto a un ambiente salubre, inteso come elemento della qualità della vita, questo caso evidenzia come in realtà gli Enti Locali, incaricati della protezione della salute dei propri cittadini, non stiano rispettando questo principio fondamentale della Costituzione Italiana.»

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