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Sabato, 20 Aprile 2024
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Premio Madesimo, alza il calice ollare il procuratore Nordio

Il sindaco di Campodolcino: "Magistrato innamorato della sua professione, ma non dell'ideologia"

Lo scorso venerdì pomeriggio, 7 agosto, è stato il turno del procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio: il calice di pietra ollare gli è stato consegnato direttamente dal sindaco di Campodolcino Giuseppe Guanella, nel Mu. Vi. S. del centro cittadino.

«Magistrato innamorato della sua professione, ma non dell'ideologia che spesso la ricopre come un mantello, ci ha insegnato che cercare la giustizia non vuol dire seguire e inseguire venti, mode e applausi, facili e ingannevoli come i luoghi comuni, ma ancorarsi alle regole del diritto, al vocabolario della lingua italiana e ai principi della civiltà liberale», così il sindaco ha lodato il magistrato, prima della discussione guidata dal giornalista Stefano Zurlo.

Nordio ha parlato a lungo della corruzione, citando ad esempio anche l'inchiesta sul Mose di Venezia di cui si è occupato in prima persona. 

Il problema fondamentale dell'Italia, secondo il procuratore, è l'impossibile mole di leggi  arbitrarie, complicate e bizantine che ne caratterizzano il panorama normativo. Più sono numerose, più diventa difficile per il cittadino medio condurre la sua vita di tutti i giorni, e maggiori diventano le probabilità che questi opti per "scorciatoie", vie alternative che prevedano pagamenti sotto banco.

L'inasprimento delle pene sarebbe inutile, come dimostrato dai dati ottenuti analizzando situazioni del passato (nella seconda guerra mondiale la Gestapo aveva istituito la pena di morte per combattere il mercato nero, che tuttavia proliferava comunque); ciò che l'Italia ha bisogno è uno snellimento del sistema normativo, che mostri chiaramente quali larghe porte utilizzare senza costringere le persone a muoversi per un labirinto incomprensibile di leggi.

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