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"Più cura e sicurezza per le aree cani"

L'appello dell'associazione "L’altra parte del guinzaglio" dopo la riapertura dello spazio in zona Viale Turati chiuso a lungo per la segnalazione di bocconi avvelenati e la bonifica

"Gli animali d’affezione sono parte del nostro tessuto sociale ed è necessaria maggiore cura nei confronti del mondo animale da parte degli enti locali, in nome della tutela del benessere animale, della salute e della sicurezza di tutti". Con queste parole l’associazione nazionale "L’Altra parte del guinzaglio" si unisce all’accorato appello di un gruppo di cittadini lecchesi che a gran voce chiedono maggior cura per le aree comunali dedicate allo sgambamento dei cani, oltre che un rafforzamento dei sistemi di sicurezza e vigilanza di queste ultime.

È recentissima la riapertura dell’area cani di via Santo Stefano (zona Viale Turati) dopo la prolungata chiusura in seguito alla segnalazione della presenza di bocconi avvelenati e successiva bonifica. "Tuttavia - si legge nella nota inviata agli organi d'informazione - nonostante il lungo periodo di tempo intercorso tra bonifica dell’area e riapertura al pubblico, non sono stati presi seri provvedimenti per evitare che gli eventi dolosi si ripetano, né per migliorare le condizioni e la funzionalità dell’area stessa. Più volte i cittadini hanno espresso preoccupazione per l’inadeguatezza del cancello, per la precarietà della rete perimetrale e sulle condizioni igieniche del parco, preoccupazioni rimaste puntualmente inascoltate".

Il cancello dell'area cani.

"Particolarmente curiosa è la vicenda del cancello dell’area cani di via Santo Stefano: nonostante i sei mesi impiegati per sostituirlo (durante i quali l’area cani è rimasta completamente priva di dispositivi di chiusura), il nuovo cancello non rispetta i più aggiornati criteri di sicurezza come il doppio ingresso per impedire la fuga accidentale del cane, ed è dotato di maniglia soltanto esternamente, cosa che chiaramente provoca disagi e potrebbe rivelarsi pericolosa".

Videosorveglianza e tessera magnetica

"L’esempio virtuoso dell’area cani della vicina Pescate - proseguono i portavoce dell'associazione - mostra chiaramente che le soluzioni esistono quando alla base c’è la conoscenza e la comprensione dei bisogni dei nostri amici a quattro zampe, oltre che la volontà di rendere serena e sicura la convivenza tra uomo e animale: a Pescate, l'area comunale dedicata allo sgambamento dei cani è sottoposta a videosorveglianza ed è accessibile agli utenti esclusivamente attraverso una tessera magnetica rilasciata dal Comune".

A Lecco si contano circa 5.000 cani, 1.750 gatti e 3 furetti

Secondo i dati resi disponibili dall’Ats nel febbraio 2023, a Lecco si contano circa 5.000 cani, 1.750 gatti e 3 furetti. "Numeri enormi (seppur sicuramente sottostimati, perché molti animali non sono registrati sebbene sia obbligatorio per legge) che impongono attenzione e cura da parte di enti locali, servizi sanitari e istituzioni: è loro compito, infatti, quello di favorire e promuovere la corretta integrazione degli animali domestici nel contesto urbano e di garantirne il benessere".

La legge regionale 33/2009 indica i doveri del sindaco in qualità di autorità sanitaria locale, oltre che dei comuni singoli o associati, mentre il recente intervento sull’articolo 9 della Costituzione italiana sancisce l’impegno a salvaguardare "l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni", aggiungendo che spetta alla legge dello Stato disciplinare "i modi e le forme di tutela degli animali".

"I responsabili delle esche avvelenati sono perseguibili penalmente"

Contestualmente ai fatti avvenuti nel parco di via Santo Stefano, "va ricordato che con l'Ordinanza del 9 agosto 2023 sono state prorogate le norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati e che i responsabili sono perseguibili ai sensi delle norme penali vigenti. Il fenomeno degli avvelenamenti, oltre a rappresentare un rischio per animali domestici e selvatici, costituisce un grave pericolo per l’ambiente e per l’uomo, in particolare per i bambini; inoltre, la disseminazione di esche e sostanze tossiche è spesso utilizzata come strumento doloso per uccidere animali vaganti".

Infine, è utile segnalare che dal 2019 è attivo il Portale nazionale degli avvelenamenti dolosi degli animali, realizzato dal ministero della salute. Il portale raccoglie dati provenienti da tutti gli Istituti zooprofilattici sperimentali e acquisisce in tempo reale le informazioni sugli episodi di avvelenamento: i dati aggregati e la mappa interattiva relativa ai casi di avvelenamento in Italia sono consultabili online da tutti e rappresentano uno strumento per la geolocalizzazione sul territorio e la mappatura dei singoli episodi.

"La lotta senza quartiere per la tutela dei diritti degli animali e della salute e sicurezza pubblica è una lotta per la civiltà e deve appartenere a ciascuno di noi. Tutti i cittadini hanno il diritto e il dovere di rivendicare l’attuazione delle norme e di chiedere che enti e autorità preposte lavorino in osservanza del principio di civiltà stabilito dall’articolo 9 della Costituzione affinché questo non resti solo una bandiera, ma diventi valore imprescindibile messo in atto da tutti nella vita quotidiana delle città italiane. I referenti dell'associazione 'L’Altra Parte del Guinzaglio' presenti sul territorio di Lecco restano disponibili per un incontro con il sindaco per un confronto atto a migliorare le attuali condizioni delle aree deputate allo sgambamento dei cani nell’ottica della tutela del benessere animale, dell’ambiente e della salute".

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