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Attualità Alto e Basso Lago / Via Forte Fuentes

Quel tesoro di ceramiche ritrovato nell'antica "spazzatura" del Forte

Migliaia di frammenti dei secoli XVII e XVII scoperti nel butto a Fuentes, sull'Alto lago, dal sindaco Cassinelli e dai collaboratori. I reperti entreranno a far parte del Sistema museale lecchese

Si trovavano nel butto, una sorta di antica pattumiera "nascosta" nell'area del Forte di Fuentes dove erano stati scaricati decenni fa, probabilmente senza conoscerne il valore. Poi, a seguito dell'indicazione del parente di una persona deceduta che ha segnalato alle autorità locali la presenza di alcuni beni dello stesso genere nella proprietà del proprio caro scomparso, i responsabili del Forte si sono attivati in alcune ricerche mirate e hanno scoperto questo autentico tesoro di preziosi cocci e ceramiche risalenti ai secoli XVII e XVIII.

I fatti sono avvenuti poco tempo fa a Colico, comune dell'Alto Lago lecchese, e sono stati resi noti ieri in occasione della conferenza stampa organizzata nella sede della Provincia per fare il punto sui - soddisfacenti - dati riguardanti visite e le attività di promozione dei 51 siti che fanno parte del Sistema museale della Provincia di Lecco.

L'intervento di Anna Ranzi, al suo fianco la presidente Alessandra Hofmann.

Il ritrovamento è stato fatto da Stefano Cassinelli, sindaco di Dervio e direttore responsabile del Forte di Fuentes, insieme al giornalista Marcello Villani, a sua volta impegnato nella gestione dell'importante complesso storico sulle alture colichesi. Del ritrovamento è stata subito informata la sovrintendenza, con la quale la Provincia si accorderà ora per trovare un luogo, sul territorio lecchese, dove esporre e conservare le ceramiche.

Ceramiche graffite policrome, piatti, boccali e tanto altro

"Si tratta di un cospicuo numero di materiale ceramico risalente ai secoli XVII e XVIII - hanno confermato Anna Maria Ranzi, coordinatore sistema museale e la presidente della Provincia Alessandra Hofmann - Ci sono diverse migliaia di frammenti di vario tipo (ceramiche graffite policrome, maioliche invetriate) in buona parte ricomponibili, che costituivano originariamente oggetti di uso quotidiano, quali piatti, ciotole, boccali, catini".

Le immagini dei cocci proiettate nella sala consiliare della Provincia.

"L'intero materiale raccolto è stato collocato in casse depositate presso la Soprintendenza ed è ora in corso l'intervento di pulitura e inventariazione, con la ricerca degli attacchi che ne consentano, dove possibile, la ricomposizione. L'intervento conservativo è stato realizzato grazie al contributo, al Museo della Guerra Bianca, della Banca della Valsassina Credito Cooperativo, che ha generosamente sostenuto questo primo intervento necessario al successivo restauro. Gli oggetti ricomposti - ha concluso Anna Ranzi - verranno depositati in sedi museali adeguate del territorio provinciale, che verranno individuate con la Soprintendenza".

L'intervento del sindaco di Dervio Stefano Cassinelli, a sinistra l'assessore di Colico Daniele Bonetti.

Stefano Cassinelli ha poi raccontato alcuni dettagli in più sul clamorso ritrovamento, insieme al collega assessore di Colico, Daniele Bonetti (commercio e turismo). "Una persona aveva a casa alcune cassette contenenti una parte di questi oggetti - ha spiegato il sindaco di Dervio e direttore del Forte di Colico - Questa persona è venuta a mancare e un famigliare ha informato le autorità locali delle cassette. Così, insieme ad altre informazioni, si è potuto ricostruire un collegamento con il forte di Fuentes. In base a queste indicazioni siamo andati sul posto con funzionaria della sovrintendenza e abbiamo passato una mattina a cercare di trovare il cosiddetto butto, cioè il luogo dove si buttava 'la roba vecchia', sostanziamente era la pattumiera. All'epoca probabilmente queste ceramiche si erano rotte o non erano utilizzate e vennero buttate lì. Abbiamo scavato un po' e abbiamo trovato altri reperti".

Probabile una nuova campagna di scavi

"Queste ceramiche sono così state raccolte e presumibilmente in futuro si potrà pensare a una piccola campagna di scavi nella stessa zona perchè la sovrintendenza immagina che possa esserci altro materiale" - ha concluso Cassinelli. La scoperta è dunque stata fatta partendo dall'iniziativa di una persona che probabilmente più di 30 o 40 anni fa, non si sa esattamente quando, aveva ritrovato una piccola parte di questo materiale. E il tesoro potrebbe non finire qui.

Un particolare delle ceramiche ritrovate.

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