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Sabato, 27 Aprile 2024
Calolziese e Olginatese

La salvezza di Olginate è un capolavoro sportivo: roba da Netflix

Permanenza nella Serie B cestistica agguantata nella maniera più "seriale" possibile, con tanto dramma e colpo di scena finale. Nel mezzo, il viaggio dell'eroe, quello di un gruppo granitico

Alcune imprese hanno un sapore più dolce di altre e sono destinate a restare impresse all'infinito nell'immaginario collettivo, allo stesso modo delle nostre serie televisive preferite. La salvezza della Caffè Agostani Np Olginate appartiene di diritto alla categoria.

Quanto compiuto da coach Manuel Cilio e dai suoi ragazzi è un capolavoro sportivo, nessuno può discuterlo. La serie di play-out ribaltata nella maniera più cinematografica possibile, un gruppo cementatosi nelle difficoltà, la ferrea volontà di opporsi con ogni forza, forse anche con quelle virtuali, a una retrocessione in Serie C che sembrava scritta nel copione.

C'è tanta epica nella stagione 2021/22 della società olginatese, costruita in estate per provare a ritagliarsi un posto al sole nel primo campionato non segnato in maniera indelebile dalla pandemia, e ritrovatasi presto invischiata nelle acque basse della classifica. Non è una banale scusante, Olginate è stata letteralmente tartassata dagli infortuni che a turno - e a lungo - l'hanno privata di Brambilla, Bloise, Baparapè, Tomcic e Cucchiaro, lasciandola spesso scoperta nel reparto lunghi anche in virtù di un roster "corto" e completato solo nel finale. Ha avuto inoltre sfortuna con cambi regolamentari in corsa e decisioni che l'hanno spesso costretta a disputare recuperi di partite ogni tre giorni e in condizioni pietose. Non c'è stata solo la giusta dose di drama; ce n'è stato fin troppo.

La nave è alla deriva ma non affonda

La classifica ha rappresentato una costante negativa della stagione, con un penultimo posto servito soltanto a evitare la retrocessione diretta. La nave biancoblu ha imbarcato tanta acqua, ma è sempre riuscita a restare a galla. Cilio ha lavorato di cesello sulla testa dei suoi giocatori, instillando in loro la certezza che avrebbero dovuto giocare i play-out e in quello scenario sarebbe stata necessaria - questione di vita o di morte - la faccia cattiva di chi non vuole arrendersi al proprio destino. La nave affondava, e i suoi ragazzi hanno capito quanto fosse importante svestire l'abito da gala per indossare il salvagente e pensare a mettersi in salvo, nel vero senso della parola. Così hanno compiuto il loro personale viaggio dell'eroe, nel quale l'eroe non è stato mai il singolo, bensì il gruppo.

Il plot twist in gara 4

Giocatori e staff hanno lavorato, settimana dopo settimana, in un convulso finale di stagione, senza badare ai risultati delle ultime - pleonastiche - partite. La testa era già ai play-out. Gli incroci di classifica hanno proposto la sfida a Bologna, già battuta due volte in regular season, fattore che aiuta sempre. Ma poi, si sa, gli spareggi proiettano in un'altra dimensione, lontanissima dalla realtà vissuta fino a quel momento. E così è stata, la serie, quasi fosse prodotta da abili autori su Netflix: gli emiliani vanno subito in vantaggio ma Olginate pareggia e ribalta il fattore campo. Bologna non ci sta e si prende gara 3. In gara 4, a Olginate, il plot twist: la serie è di fatto conclusa, manca meno di un secondo con gli ospiti in vantaggio di un possesso, quando dalla rimessa Maspero si inventa un canestro fuori da ogni logica che porta tutti a gara 5. Il resto è per le statistiche, con un ultimo incontro dominato a livello psicologico prima ancora che nel punteggio.

Olginate è salva, mantiene la Serie B anche se non sa cosa le riserverà il futuro, con una riforma dei campionati alle porte che cancellerà il format esistente e una probabile ripartenza da una categoria inferiore, in nome del contenimento dei costi che nell'era post-covid sta ridisegnando i confini dello sport non professionistico. Ma poco importa. Perché la serie ha avuto l'atteso happy ending, e anche qualora venisse annunciato che non sarà prodotta un'altra stagione, resterà vivo un ricordo meraviglioso. Indelebile. Quello di un capolavoro sportivo.

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