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Economia stabile a ottobre, per Confindustria "scenario complesso"

L'Osservatorio dell'associazione registra un cambio di passo nella situazione delle imprese

Cambia il segno delle tendenze economiche in provincia di Lecco nel mese di ottobre: a dirlo è l'Osservatorio di Confindustria, che rispetto a settembre delinea un quadro leggermente diverso ma ugualmente molto complesso per quanto riguarda le aziende lecchesi.

Per i tre principali indicatori esaminati, domanda, attività produttiva e fatturato, l’indicazione prevalente è quella di stabilità, ma nel dettaglio la domanda risulta in rallentamento, l’attività produttiva pressoché stabile mentre il fatturato è in aumento. 

L'indagine condotta sulle tendenze della domanda comunica una decelerazione che interessa sia il mercato domestico sia, anche se in misura minore rispetto al mercato interno, l’export.

In equilibrio invece l’indicatore associato all’attività produttiva, grazie al bilanciamento tra le indicazioni di diminuzione e quelle di incremento della produzione. La capacità produttiva mediamente impiegata dalle imprese parte del campione si attesta al 75,3%, in leggero aumento rispetto a settembre, mentre il fatturato registra una prevalenza di giudizi di crescita rispetto a quelli di diminuzione. 

Restano però alcuni elementi su cui l'attenzone è alta, in particolare quelli legati alla ridotta visibilità sugli ordini: «Il 44,7% delle imprese rivela di avere un portafoglio inferiore ad un mese - spiegano da Confidustria - e ai casi di insolvenza e ritardi di pagamento da parte dei clienti riscontrati per oltre il 53% delle aziende». 

I giudizi riguardanti il costo per l’approvvigionamento delle materie prime risultano in maggioranza stabili: «In caso di variazione, prevale la diminuzione delle quotazioni, determinando benefici all’acquisto - si legge nel rapporto dell'Osservatorio - Sul versante dei rapporti tra le aziende e gli Istituti di credito si registra una generale stabilità; da segnalare comunque un incremento delle spese e delle commissioni bancarie comunicato dal 16,9% del campione. Lo scenario occupazionale si conferma anch’esso diffusamente stabile, così come indicato dall’85% delle aziende». 

«L’indagine evidenzia una prevalenza di dati in diminuzione, dei quali non è però possibile quantificare l’effettiva entità sulla base dei giudizi rilevati - sottolinea il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi. Credo che questo segnale non debba metterci eccessivamente in allarme, anche se è necessario prestare la giusta attenzione alle dinamiche in atto in particolare per quanto attiene l’export, che resta uno dei nostri asset fondamentali». 

«Per quanto riguarda le aspettative per l’andamento complessivo nelle prossime settimane - continua il Presidente Maggi - le aziende delle due province danno indicazioni prevalentemente orientate alla stabilità. Dobbiamo però tenere conto anche di un 16% circa di previsioni di diminuzione. Si configura quindi uno scenario ancora complesso da tenere come sempre monitorato».

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