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Svelati i vincitori del premio green "Emilio d’Alessio"

Premiate a Lecco dal coordinamento Agende 21 locali italiane, le tesi che meglio approfondiscono i temi della sostenibilità e della cosiddetta città dei 15 minuti

Lecco ha ospitato la cerimonia di premiazione dei vincitori del premio per tesi di laurea “Emilio d’Alessio”. L'iniziativa si è tenuta oggi al forum Compraverde, nell’ambito del convegno “Gli acquisti e servizi pubblici verdi come opportunità di sviluppo del territorio: il caso degli eventi sostenibili" e ha posto l'attenzione sui temi della circular economy e della cosiddetta città dei 15 minuti, un modello di pianificazione urbana che punta a rendere i centri urbani più vivibili e meno impattanti per l’ambiente  limitando la necessità di lunghi spostamenti.

Il bando promosso dal coordinamento Agende 21 locali italiane, con il patrocinio del comune di Ancona, ordine degli architetti di Ancona, Parco regionale del Conero, comune di Lecco ed Eurocube con il supporto di Silea Spa - società pubblica lombarda protagonista dell’economia circolare - ha l’obiettivo di valorizzare e diffondere le migliori tesi di laurea o di dottorato legate a una visione sostenibile di governo del territorio, con particolare attenzione al ruolo svolto dagli enti locali.

Renata Zuffi: "La ricerca universitaria è un valido supporto alle politiche locali"

"Il premio, voluto fortemente da tutto il direttivo del Coordinamento - ha commentato la presidente Renata Zuffi, assessore all'ambiente e alla mobilità di Lecco - dimostra quanto la ricerca universitaria possa essere un valido supporto alle politiche locali, soprattutto sul versante della sostenibilità ambientale. Uno sguardo, quello rivolto alle giovani generazioni, che fu sempre attento da parte di Emilio D’Alessio, convinto del loro prezioso contributo alla costruzione di uno sviluppo sostenibile".

"Adottare un nuovo sguardo sulla sostenibilità è la sfida che chiediamo ai giovani di volere accettare - ha aggiunto il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni - Mentre sono ben chiari ed impellenti i bisogni che le nostre comunità esprimono, individuare le giuste risposte di medio lungo periodo richiede l’adozione di una strategia integrata capace di unire competenza scientifica, strumentazione tecnica, visione politica, ma soprattutto una buona dose di concretezza".

Le premiazioni di Agenda 21.

"I lavori di tesi che sono stati inviati per la candidatura al premio esprimono in modo concreto tutto il desiderio e l’impegno che ricercatori e ricercatrici stanno dedicando per implementare nuovi modelli di sviluppo virtuosi per una gestione sostenibile delle risorse - ha sottolineato invece Francesca Rota, presidente di Silea spa – È importane evidenziare l’urgenza di promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva in relazione alle sfide ambientali: il ruolo della ricerca in questo senso è imprescindibile e prezioso. Per questa ragione abbiamo sostenuto questa iniziativa e ci auguriamo che molti dei modelli sviluppati e progettati in questi lavori di tesi vedano presto la luce".

Presentate 44 tesi, le difficile scelta della giura

Sono tre, su un totale di quarantaquattro presentate, le tesi di laurea ritenute meritevoli di un riconoscimento per aver contribuito ad una visione sostenibile ed integrata del governo del territorio. La commissione, presieduta da Renata Zuffi (presidente coordinamento Agende 21) e composta da Chiara Benatti (responsabile comunicazione Silea), Francesco Cancellieri (responsabile del Centro di educazione ambientale di Messina), Marco Cardinaletti (direttore di Eurocube srl), Edoardo Croci (università Bocconi di Milano), Daniela Luise (Direttrice Coordinamento Agende 21), Tommaso Moreschi (vicepresidente ordine degli architetti provincia di Ancona), Valentina Porceddu (Fridays for future), Alessandra Vaccari (ad Indica), ha ritenuto opportuno premiare altri tre elaborati con una menzione speciale. Erano previsti premi per i primi tre classificati di, rispettivamente 2.000, 1.500 e 1.000 euro. 

Sul podio Fabiola, Paola e Sara

A vincere la terza edizione del premio Emilio d’Alessio è stata Fabiola Anahi Mogrovejo Leon (Politecnico di Milano - polo territoriale di Piacenza scuola di Architettura urbanistica - Ingegneria delle Costruzioni) con la tesi "From a post-war to a post-car neighborhood. Pendrecht, neighborhood in Rotterdam". Questa la motivazione della giuria: "La tesi, approfondendo lo studio del quartiere Prendect di Rotterdam, fornisce soluzioni scalabili per la transizione verso le 'città dei 15 minuti' verso la mobilità lenta, affrontando ed integrando accessibilità e prossimità nella vita del quartiere".

Al secondo posto il lavoro di Paola Mongelli (Politecnico di Milano - polo territoriale di Lecco scuola di
Architettura Urbanistica - Ingegneria delle costruzioni) per l’elaborato dal titolo "Quarto ReHub, progetto di rigenerazione urbana e sviluppo di un modello innovativo di servizi per la comunità nel quartiere di Quarto Oggiaro". Terzio premio per Sara Piccinelli (Politecnico di Lecco scuola di architettura urbanistica - Ingegneria delle costruzioni) autrice della tesi "Integrare, ottimizzare, costruire: Capo d’Orso all’ombra del granito. Recupero dell’ex batteria militare attraverso un approccio multi-obiettivo improntato al territorio e al benessere coniugando architettura e ingegneria". 

Anche tre menzioni speciali

Visto l’alto profilo delle tesi presentate, la giuria ha ritenuto opportuno premiare altri tre elaborati con una menzione speciale. La tesi "Effetto Serra. Le Serre salentine come strumento di rigenerazione post Xylella”, realizzata da Valerio Zulì, Lorenzo Alessio, Irene Bolzan si è distinta "per la proposta di soluzioni integrate in ottica di sostenibilità, proponendo un nuovo modello di paesaggio resiliente capace di promuovere l’intero territorio".

Menzione speciale anche per Maria Vittoria Porro che ha presentato l’elaborato dal titolo “The organizational impacts of green public procurement. Evidence from a large european university". Infine, Simona Carlomagno con la tesi "Il risveglio del borgo fantasma. Rigenerazione del borgo fantasma di Celleno nell’Alta Tuscia attraverso la definizione di una metodologia declinabile in contesti simili" si è aggiudicata la menzione speciale per la metodologia di analisi applicata
secondo un approccio innovativo in grado di valorizzare diversi aspetti della sostenibilità urbana e per aver inoltre inserito un’interessante misura di mitigazione del rischio (terrazzamenti consolidanti) e di circolarità quale lo stoccaggio e il riuso dell’acqua all’interno del borgo.

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