rotate-mobile
Notizie

Celebrato il 25 aprile: "Non piace un pacifismo che tentenna tra aggredito e aggressore"

A Lecco il sindaco Mauro Gattinoni attualizza il suo discorso: "Non giochiamo sull'ambiguità circa la Resistenza italiana e ucraina". Anniversario della Liberazione, iniziative in tutto il territorio

Le celebrazioni per il 77° anniversario della Liberazione dal nazifascismo si sono svolte questa mattina, lunedì 25 aprile 2022. A Lecco si è tenuto il corteo per le strade cittadine - "scortato" dal Coro Alpino e dal Corpo musicale Alessandro Manzoni di Lecco - dal Municipio sino al monumento ai Caduti lecchesi della Lotta di Liberazione di largo Montenero per la deposizione delle corone d'alloro. Prima del corteo hanno preso parola i rappresentanti delle istituzioni, in testa il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni.

Hanno partecipato alla cerimonia il prefetto di Lecco Sergio Pomponio, il vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli, il presidente dell'Anpi di Lecco Enrico Avagnina, assessori e consiglieri comunali, autorità civili, militari e religiose.

Celebrazione 25 aprile 2022 a Lecco

"Lecco sa da che parte stare"

Nel suo discorso Gattinoni ha ricordato il ruolo primario della Resistenza, soffermandosi poi sulle analogie con il presente. "È impossibile celebrare oggi questo 25 aprile senza che la mente vada a quanto sta accadendo nel mondo - sono state le sue parole - La senatrice a vita Liliana Segre, cittadina onoraria della nostra città, ha affermato: 'Sarebbe difficile in un anno come questo intonare Bella ciao senza rivolgere un pensiero agli ucraini che nelle scorse settimane si sono svegliati e hanno trovato l'invasor'. La vita di milioni di cittadini devastata dalla guerra. Non giochiamo quindi sull'ambiguità circa la Resistenza italiana e ucraina, non piace un pacifismo che tentenna tra aggredito e aggressore. Lecco sa da che parte stare e la storia lo dimostra: se per il tiranno la democrazia è una degenerazione del potere, per noi democrazia è l'essenza della vita civile. Un giudizio storico sulla guerra in corso lo potremo solo affidare al tempo e a un lungo lavoro documentale, scientifico e giuridico che scandaglierà ogni piega di questa guerra d'invasione nel cuore del nostro continente. Oggi noi viviamo nella cronaca quotidiana, 61 giorni orrendi, un conflitto che non risparmia civili, uomini, donne, anziani, bambini. Oggi siamo testimoni di un incubo, osserviamo immagini che non solo fanno orrore, fanno paura, ma fanno vergogna!"

Gattinoni (qui il suo discorso completo) ha sottolineato quanto sia importante lottare contro la sopraffazione, affermando che "la guerra è una follia e la pace non è un concetto astratto ma un bisogno vitale da perseguire per via diplomatica". Ha invitato tutti, in particolare i giovani, a favorire l'accoglienza e l'integrazione delle popolazioni in fuga e a "sopportare conseguenze economiche, dirette e indirette, che ciascuno di noi dovrà sostenere nei prossimi mesi anche in seguito alle sanzioni internazionali". Il sindaco ha poi concluso con un messaggio preciso: "L'Europa è il nostro presente! L'Europa è il nostro futuro!"

La Liberazione nei comuni del territorio

Il 77° anniversario della Liberazione dal nazifascismo è stato celebrato in tutti i comuni del territorio. Nella gallery che segue vi mostriamo immagini scattate a Mandello, Calolziocorte, Valmadrera e Cremeno.

25 aprile 2022, il 77° anniversario della Liberazione nei comuni del territorio

"Dopo due anni lontani da questo monumento, torniamo qui con una parvenza di normalità. Le limitazioni alla libertà personale dettate dal tentativo di arginare la pandemia hanno lasciato in molti di noi un senso di privazione ingiusta delle nostre abitudini, del nostro vivere quotidiano": così ha iniziato il proprio discorso Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello davanti al Monumento ai Caduti al cimitero, dove Padre Paolo Ancilotto ha celebrato la messa al termine del corteo partito dalla piazza del Municipio. A partecipare le associazioni del territorio con i propri vessilli.

A Cremeno il primo cittadino Pierluigi Invernizzi ha ricordato: "Nella data del 25 Aprile di tanti anni fa l'idea innovativa trovava fondamentale proprio nel riconoscimento della forza e della conoscenza delle persone fondata sulla libertà dell'individuo. Tutto ciò che i sistemi gerarchici del tempo e quelli attuali continuano a ostacolare. Oggi questi valori e principi devono trovare ulteriore affermazione con una tenacia ancora maggiore. Gli accadimenti degli ultimi mesi ripropongono scenari funesti già vissuti nel passato che ciascuno di noi non avrebbe mai più pensato di dover rivivere. Ulteriormente l'emergenza Covid che ci ha così duramente messo alla prova deve esserci di insegnamento affinché lo spirito di comunità e fratellanza inteso nel termine più alto del suo significato possano essere degli elementi imprescindibili al fine del bene Comune e per la risoluzione dei problemi. Credo che noi tutti, e in primis le figure istituzionali e rappresentative, debbano fare da esempio per la propria popolazione e allo stesso tempo costituirne una guida, anche morale".

A Dervio il discorso del sindaco Stefano Cassinelli è andato in scena di fronte al Municipio, con un riferimento ai numerosi scenari di guerra internazionali.

"Forse dunque oggi le parole evocatrici di un'altra tragedia assumono un valore più pregnante e questo è il primo compito del nostro appuntamento, qui: rievocare una tragedia, ma anche una conquista, la democrazia e una liberazione, riscoprire la Resistenza come movimento popolare, il valore a quasi  80 anni di distanza dall'Assemblea costituente, la scelta della Repubblica, lo sforzo di coesione di diverse culture democratiche che dal 1943 al 1948 collaborano per costituire le fondamenta di questo Paese, unite nella fiducia per la democrazia, nel lavoro per la dignità dell'uomo, nell'amore per la libertà" ha ricordato a Valmadrera il sindaco Antonio Rusconi.

(Si ringrazia Alberto Bottani e Matteo Filacchione)

"Non ci sono libertà e democrazia senza pace"

"Nella celebrazione del 25 aprile si parla di valori quali la libertà, la democrazia e la solidarietà come valori fondamentali consegnatoci 77 anni fa dai nostri cari partigiani e che, oggi più che mai, dobbiamo essere in grado di tutelare e di trasmettere alle generazioni future. lnfatti, la Resistenza, non fu soltanto conflitto armato per abbattere il regime e l'invasore, ma fu anche molto di più: fu anche riflessione e dibattito su ciò che sarebbe diventato il nostro Paese una volta riconquistata la pace e con essa le libertà perdute in 20 anni di regime fascista. L'antifascismo è il fondamento delle nostre istituzioni democratiche e in quanto tale, ieri come oggi, dovrà sempre rimanere il nostro saldo principio nelle lotte di tutti i giorni. Oltre ai valori quali la democrazia e la libertà, c'è però un altro valore sul quale oggi voglio orientare la mia riflessione: il valore della 'pace', tramandatoci anch'esso dalla Resistenza attraverso quella che è oggi la nostra Costituzione e in particolar modo attraverso l'articolo 11 della stessa. Non si può infatti parlare né di liberta né di democrazia senza prima affrontare il tema della pace, che in questi giorni più che mai ci fa riflettere. È importante quindi riaffermare  quei valori che hanno caratterizzato la lotta per la liberazione dal nazifascismo".

Valentina Angelica Codurelli, segrataria PD Circolo di Colico

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Celebrato il 25 aprile: "Non piace un pacifismo che tentenna tra aggredito e aggressore"

LeccoToday è in caricamento