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I numeri

Tassi esplosi: un lecchese su cinque oggi non potrebbe chiedere il mutuo

Con i tassi d'inizio 2023, solo pochi mesi fa molte meno persone avrebbero avuto la possibilità di comprare casa

 Com'è cambiato il mondo nel giro di pochi mesi. Con i tassi attuali, il 18,1% dei mutuatari lombardi che lo scorso anno hanno chiesto un finanziamento per comprare casa oggi non avrebbe i requisiti per presentare domanda, vale a dire non rispetterebbe il rapporto rata/reddito (usato dalle banche come criterio di selezione per l’erogazione del finanziamento). Non solo; l’analisi del comparatore ha messo in luce come, a parità di rata, il potere di acquisto di un nuovo mutuatario sia calato del 22% in un anno e oggi, per comprare casa con mutuo, serva un reddito più alto del 27% rispetto a dodici mesi fa. E vale per più di un lecchese su cinque, secondo l’analisi di Facile.it.

Rapporto rata/reddito insostenibile per tanti

Nella valutazione dell’aspirante mutuatario le banche si assicurano che l’importo della rata richiesta non superi, indicativamente, un terzo dello stipendio disponibile; oggi quindi, a causa dei tassi in aumento, gli aspiranti mutuatari devono fare i conti con rate più alte che, di fatto, complicano l’accesso al credito. Il valore regionale di chi non rispetta più il rapporto rata reddito è sostanzialmente in linea con quello rilevato a livello nazionale, ma il dato cambia se si guarda alle singole province; la percentuale supera il 21% a Milano (21,4%) e Lecco (21,1%), mentre scende notevolmente a Sondrio (9,5%) e Varese (11,2%).

Guardando ai migliori tassi disponibili online, a febbraio 2022 la rata mensile di un mutuo standard a tasso fisso (126.000 euro al 70% da restituire in 25 anni) era pari a 482 euro; questo significa che il richiedente, per ottenere il finanziamento, doveva avere un reddito netto mensile pari ad almeno 1.450 euro. Oggi, per lo stesso finanziamento, la miglior rata è pari a 615 euro e il richiedente, per ottenere il mutuo, dovrebbe avere un reddito di almeno 1.845 euro. A parità di importo, quindi, per vedersi accettare la domanda occorre uno stipendio più alto del 27% rispetto a quanto non fosse lo scorso anno.

L’alternativa è quella di orientarsi su importi più contenuti tanto è vero che l’Osservatorio di Facile.it ha messo in luce come nel secondo semestre del 2022 l’importo medio richiesto in Lombardia per un mutuo prima casa sia sceso a 157.217 euro (-2,3% rispetto allo stesso periodo del 2021). Una tendenza confermata anche dai dati preliminari relativi al 2023, che vedono la domanda media calare ulteriormente e fermarsi a 150.348 euro.

L’andamento provinciale: Lecco al 21,1%

L’Osservatorio di Facile.it ha analizzato non solo le richieste di mutuo prima casa raccolte nel secondo semestre 2022 a livello regionale, ma anche quelle su base provinciale, facendo emergere differenze significative.

Milano è la provincia lombarda dove è stato richiesto l’importo medio più alto (177.039 euro), seguita da Monza e Brianza (151.917 euro), Varese (147.228 euro), Como (146.854 euro), Lecco (144.567 euro) e, staccata di un soffio, Brescia (143.460 euro). Continuando a scorrere la graduatoria regionale, si trovano Sondrio (138.750 euro), Bergamo (137.052 euro), Mantova (128.866 euro) e Pavia (123.457 euro). Chiudono la classifica Cremona (117.332 euro) e Lodi (116.440 euro).

Provincia

Importo medio richiesto secondo semestre 2022

% richiedenti mutuo febbraio 2022 che oggi non rispetterebbero il rapporto rata/reddito

Bergamo

137.052 €

14,2%

Brescia

143.460 €

16,7%

Como

146.854 €

17,6%

Cremona

117.332 €

12,3%

Lecco

144.567 €

21,1%

Lodi

116.440 €

14,6%

Mantova

128.866 €

15,5%

Milano

177.039 €

21,4%

Monza e Brianza

151.917 €

18,4%

Pavia

123.457 €

13,1%

Sondrio

138.750 €

9,5%

Varese

147.228 €

11,2%

Lombardia

157.217 €

18,1%

Italia

141.779 €

18,6%

“La diminuzione graduale degli importi è strettamente legato all’aumento dei tassi di interesse - spiegano gli esperti di Facile.it -. In alcuni casi è l’aspirante mutuatario che, pur di non rinunciare all’acquisto, sceglie di orientarsi su un importo più contenuto per alleggerire la rata mensile, in altri è la banca che è costretta a ridimensionare la richiesta per preservare il rapporto rata/reddito. Rapporto che - ricorda Cresto - può variare da banca a banca e per questo il consiglio è di farsi aiutare da un consulente nella scelta dell’istituto a cui presentare domanda di finanziamento”.

L’aumento dei tassi si è quindi tradotto in un calo del potere di acquisto dei mutuatari; se a febbraio 2022 con una rata mensile di circa 482 euro si poteva ottenere un mutuo fisso da 126.000 euro, oggi, con la stessa rata, si può puntare ad avere un mutuo di appena 98.695 euro, vale a dire il 22% in meno.

“Per non ridurre l’importo richiesto gli aspiranti mutuatari possono scegliere di allungare la durata del finanziamento, sfruttando peraltro le condizioni particolarmente vantaggiose che oggi hanno i mutui a 35 o 40 anni - conclude Cresto -.Questo consentirebbe di alleggerire il peso delle rate mensili e di preservare il rapporto rata/reddito, senza rinunciare al capitale”.

Interessante anche notare come l’aumento dei tassi abbia spinto in alto le surroghe, le quali, secondo l’analisi Facile.it, nei primi due mesi del 2023 hanno rappresentato il 19% del totale domande di finanziamento raccolte in Lombardia, valore più che raddoppiato (+107%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. 

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