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Approvata la nuova legge regionale: il pastoralismo è sempre più "cultura"

Tra i punti del provvedimento l'istituzione di una Consulta regionale, bandi rivolti agli studenti e tirocini formativi negli alpeggi. Lara Magoni: "Obiettivo preservare i valori identitari delle nostre montagne"

Una svolta importante (anche) per le numerose attività pastorizie sui monti lecchesi. Il Consiglio regionale oggi, martedì 12 luglio, ha approvato all'unanimità la legge sul pastoralismo.

"Un provvedimento per preservare i valori culturali della pastorizia, della transumanza e della vita di alpeggio che continuano a essere il vero valore aggiunto identitario del nostro territorio montano. Questo riconoscimento esplicito consentirà di valorizzare ulteriormente e favorire il presidio delle zone di montagna, collinari e di pianura" commenta Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing territoriale e Moda.

A supporto delle iniziative previste nella legge, è previsto un sostegno finanziario iniziale di 300mila euro l'anno per il periodo 2022-2024. "Un legame - aggiunge Magoni - fatto di conoscenza, di passione, di tradizione e di consapevolezza che diventano a loro volta un driver straordinario di richiamo turistico. Regione Lombardia continua il suo lavoro nell'ascolto delle istanze dei cittadini e questo risultato è l'ennesima risposta".

Cosa prevede la legge

I punti salienti della legge sono: incentivare lo studio della cultura legata al pastoralismo mediante bandi di concorso annuali rivolti agli studenti e tirocini formativi negli alpeggi; istituire una Consulta regionale per la tutela e la valorizzazione del mondo agropastorale; individuare una Giornata regionale appositamente dedicata; creare una banca dati delle vie di transumanza, valorizzare gli alpeggi e i prati stabili. 

Cenci (M5S): "Buona notizia per l'ambiente"

"Finalmente una buona notizia per l'ambiente. Penso che tutte le forze politiche abbiamo portato avanti insieme un buon lavoro. Questa legge aiuterà la montagna a continuare a vivere e incentiverà tutte le produzioni di nicchia, che ben rappresentano la qualità e l'unicità del territorio lombardo. Personalmente sono molto soddisfatto di quanto viene disposto in materia di prati stabili, ovvero i prati non coltivati lasciati alla vegetazione e al foraggio. Tutelare questi terreni significa salvaguardare biodiversità e soprattutto suolo. Un primo passo nella giusta direzione, cioè verso un futuro sostenibile, capace di contrapporsi al modello intensivo, divenuto ormai insostenibile a causa del cambiamento climatico e della siccità". Così il Consigliere regionale Roberto Cenci dopo l'approvazione all'unanimità da parte del Consiglio regionale del progetto di legge: "Disposizioni regionali per la tutela e la valorizzazione del pastoralismo, dell'alpeggio, della transumanza e per la diffusione dei relativi valori culturali".

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