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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il progetto / Centro storico / Piazza Armando Diaz

Un progetto “meraviglioso” per rifare il Bione, ma ha 37 milioni di problemi

In Commissione IV è stato presentato quanto sottoposto dalla cordata al Comune di Lecco: lo scoglio economico è troppo alto da superare

Troppi soldi per rifare il Bione. 37 milioni di euro, oneri compresi, da spendere nel giro di vent'anni e procedere con la riqualificazione di mezzo centro sportivo. Questo è, in estrema sintesi, quanto emerso dalla Commissione IV del Comune di Lecco che ha preso in esame quanto formulato dalla cordata formata da Iccrea BancaImpresa, ovvero il soggetto finanziatore, Partecipazioni e Gestioni come gestore, Tipiesse, Enpower, A&T Europe / Myrtha Pools (che detiene il marchio Piscine Castiglione) come imprese esecutrici, dal dottor Roverselli come geologo e dalla J&S Architecture & Engineering per la progettazione architettonica, strutturale e relativa a tutta l’impiantistica.

Il tutto si basa su una proposta di partenariato pubblico-privato pervenuta in Comune il 2 novembre e il progetto è stato esposto da Emanuele Torri, assessore a scuola e sport, di fronte ai componenti della Commissione di cui sopra: “La richiesta prevede una progettazione esecutiva, la realizzazione, il finanziamento e la gestione ventennale. Parliamo d’imprenditori impegnati da anni nel mondo dello sport che hanno visto nel nostro centro sportivo una possibilità di riqualificazione importante”. Il progetto prevede “il rifacimento di un’area di circa 41mila metri quadri - su una totale di 97mila - che comprende i quattro campi da calcio tra 2 e 5, ma anche l’area dei campi da tennis. Il resto del centro ha subito importanti interventi di riqualificazione grazie alla Regione e all’amministrazione precedente”. L'ingresso verrebbe spostato tra i campi 2 e 3, “spendibile per lo svolgimento di alcune manifestazioni dal pubblico numeroso”.All’interno delle recinzioni si troverebbero palestra, piscina con 6 corsie e lunga 25 metri uguale a quella attuale e coperta, sala fitness, piscina esterna e 3 campi da padel. “All’ingresso, nel corpo centrale sovrastato dalla scritta Bione Sport Center, si rintraccerebbero sala riunioni e bar. All’interno della piscina verrebbe realizzata una tribuna da 97 posti”, mentre al coperto ci sarebbero due vasche da 10 metri di lunghezza.

progetto commissione IV bione lecco 12 gennaio 20234

Tre anni di lavori, 37 milioni di spesa

La sala fitness prevederebbe la suddivisione in due aree con altrettanti spogliatoi a servizio della stessa, ma anche della piscina. La palestra/palazzetto prevederebbe 337 posti con anche delle postazioni per le persone portatrici di disabilità. Per quanto riguarda l'area esterna, nel parco “verrebbe realizzato un percorso vita per i fruitori della pista ciclabile”. Considerando l'edificio polifunzionale, al suo interno vi sarebbero le aule per le associazioni, gli studenti “e dalla forte finalità aggregativa”. Un ulteriore intervento sarebbe previsto tra i campi 4 e 5: “Il primo oggi viene usato per gli allenamenti del rugby, per entrambi verrebbe portata avanti una riqualificazione con la realizzazione di un fondo in erba sintetica e dell’impianto d’illuminazione”, con la contestuale realizzazione di un bar e di un magazzino. I tempi? Il cronoprogramma prevederebbe l'inizio lavori a ottobre 2023 e consegna delle chiavi a ottobre 2026.

progetto commissione IV bione lecco 12 gennaio 2023 Emanuele Torri 0

Torri ha precisato che si tratterebbe di un “intervento molto oneroso” da 27 milioni di euro, di cui 18,5 milioni solamente per i lavori; il piano di ammortamento prevederebbe il leasing con l’anticipo effettuato dalla banca che verrebbe ripagato nel giro di vent’anni dall’amministrazione con un canone annuale di 1,446 milioni, a fronte di una maxirata iniziale da 5 milioni e di un contributo finale di altri 2,7 milioni per il riscatto per un totale, oneri inclusi, che arriva ai sopracitati 37 milioni di euro. Al gestore verrebbero richiesti 165mila euro come canone annuale.

“Questa proposta va incontro al nostro desiderio come amministrazione di rendere il Bione un punto di riferimento anche nei confronti di chi non fa attività agonistica, ma è chiaro che si tratta di un investimento economicamente molto elevato. Le riflessioni da fare sono anche e soprattutto finanziarie”. Nel progetto non è previsto il ritocco dell'area calda già esistente - in rosso nel render -, come richiesto dal consigliere Galli: “L’area che occupano non verrebbe toccata e sarebbe lasciata alle decisioni dell’amministrazione comunale”.

progetto commissione IV bione lecco 12 gennaio 20232

“37 milioni sono troppi”

Il dibattito sulla questione è stato ampio, ma tutti gli intervenuti sono stati concordi sulla complessa sostenibilità economica di un progetto comunque molto valido. “Mi sfugge se si tratta di un leasing o un project financing - ha pizzicato Corrado Valsecchi (Appello per Lecco). Avete chiesto una rettifica alla stampa locale proprio su questo termine, ma direi che stiamo parlando di un leasing. Questa operazione comporta un rischio estremamente oneroso, ma che potrebbe avere delle conseguenze nefaste per il potenziale fallimento di una di quelle società durante la fase di realizzazione del progetto. L’altra cosa da capire è relativa alla competenza dei lavori pubblici: non c’entrano nulla in un’operazione da 37 milioni? Siamo sicuri che questo progetto è la soluzione? La nostra idea era quella d’intervenire sull’area fredda, mentre quella calda era interessante per gli operatori”.

“Il progetto è assolutamente accattivante, l’area calda ha delle criticità pesanti - ha confermato Simone Brigatti (Lecco merita di più) -. La struttura desueta e vetusta, poi, non può convivere con la nuova realizzazione”. L’impianto economico “non sta in piedi per il Comune di Lecco, dato che con gli interessi diventano 37 milioni di euro, ma sicuramente lo è per chi procede con la realizzazione. Bisogna mettere sul tavolo altri numeri: un nostro intervento diretto che tempi prevederebbe? Si sta portando avanti un progetto interno parallelo?”.

“La cordata la conosco bene e so che altrove ha lavorato molto bene, ma i rischi in questo caso sono tutti a carico del Comune e per questo motivo ci penserei due volte. Il canone annuo a carico del gestore, poi, è veramente troppo basso”, ha analizzato brevemente Antonio Rossi (Lecco Ideale).

“Non ci conviene fare questa operazione in house con le associazioni sportive del territorio? - ha consigliato Giacomo Zamperini (Fratelli d'Italia) - È intenzione di questa amministrazione fare un’operazione di questo genere sotto il profilo economico? Al centro sportivo, una volta eccellente, va messa mano e questo ed è indubbio: non mi stupisce che ci sia un aspetto commerciale, anzi ben vengano. Mi sfugge l’utilizzo della parte esterna occupata dalle roulotte e dalla spazzatura non ritirata”. Si rivolge direttamente a Torri: “Sta all’assessorato dire ciò che sarà dell’area vecchia che non sarà toccata dall’intervento, non si può demandare ad altri. Volete un consiglio? Convocate le associazioni che frequentano il centro e parlate con loro dei lavori che vanno fatti o meno per valutare il rapporto costi-benefici. Forse si può fare di meglio”.

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“Questo progetto mi convince dal punto di vista strutturale, perché ha quello che viene richiesto, e per come siamo arrivati a questo punto. Mi convince anche il temporeggiare un attimo sull’area occupata dalle strutture odierne: dare risposte oggi è un azzardo. Lecco ha ricevuto molto in 30-40 anni dal rifacimento delle aree industriali, l’investimento che ho preferito è quello del Politecnico: se non chiediamo agli imprenditori lecchesi d’investire in una fortissima potenzialità come questa non ne verremo mai fuori”, ha considerato Paolo Galli (AmbientalMente).

“La competenza di chi propone è indiscutibile, oggi abbiamo davanti un progetto possibile, che risponde ad almeno buona parte delle richieste arrivate dalla società, con i relativi costi. Sono decisamente rilevanti, è evidente che come Comune non possiamo farci carico di tutti questi rischi. Abbiamo, però, degli elementi da cui partire: il quarto ponte ci obbligherà anche a ridisegnare parte del centro sportivo - ha guardato su lungo periodo Pietro Regazzoni (Partito Democratico)”.

“Per la prima volta vedo una proposta così articolata su quest’area. Il progetto è lodevole e tiene conto della nuova veste aggregativa, diventando punto di riferimento per chi cerca un’area anche non agonistica. Una cifra simile sulla spesa corrente non è sostenibile, ma è possibile interloquire con la cordata proponente per partire dalle urgenze come quella rappresentata dalla piscina?”, ha chiesto Chiara Frigerio (Fattore Lecco).

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A fargli eco il collega Saulo Sangalli (Fattore Lecco): “Il progetto mi soddisfa molto, corrisponde all’idea dell’area ludico-associativa che abbiamo sempre voluto e questo testimonia che è stato svolto un lavoro positivo. Vorrei che questo fosse un punto da cui non arretrate o arretrare poco, per quanto la questione finanziaria sia evidentemente problematica. Come possiamo tenere insieme la positività del progetto con la negatività dell’onere finanziario? Cerchiamo una via di mezzo”.

Daniele Blaseotto (Con la sinistra cambia Lecco), ha confermato che “si tratta di un progetto affascinante, ridimensionarlo per non farlo cadere potrebbe rappresentare il modo per procedere. Possiamo rivolgerci anche a chi non si è interessato fino a questo momento e mi riferisco agli imprenditori lecchesi”.

Anna Sanseverino, presidente della Commissione in quota PD, ha concluso il "giro" prima di lasciare parola ai membri della Giunta: “Progetto bello e costi altissimi. I costi si sono praticamente triplicati se consideriamo che i lavori riguardano meno di metà dell’area. Ciò detto, non bisogna abbandonare l’idea di riqualificare il Bione visto che rimane una parte importante sia del nostro programma che della nostra città. Personalmente non cercherei lo spacchettamento del progetto, ma perseguirei il rifacimento attraverso altre vie come quelle legate all’allungamento della convenzione”.

“Un livello così alto di studio per il rifacimento del Bione non è mai stato toccato, abbiamo già messo mano all’area fredda. Le associazioni sportive sono state coinvolte anche semplicemente per vagliare la scelta dei tre campi da calcio visto che oggi se ne usano solamente due. Il tema finanziario è fortemente critico e c’impone delle riflessioni. La regia dell’operazione, che si muove nel perimetro di un leasing nel quale non ci siamo ancora impegnati, verrebbe affidata a vari settori, chiaramente, non solamene all’assessorato allo sport”, ha concluso l'assessore Torri, facendo presente che dal centro sportivo sono passati 70mila utenti tra gennaio e agosto 2022, escludendo chi ha usato i campi da gioco.

Il sindaco: “Proposta meravigliosa, ma i costi...”

Chiusura affidata al sindaco Mauro Gattinoni: “L’elemento da precisare è la prospettiva di lavoro che ci aspetta. Oggi abbiamo analizzato una proposta di altissima qualità architettonica e stilistica, di privati e di mercato: noi dobbiamo valutarne la pubblica utilità, con la necessità di non dissanguare le casse del Comune. La vecchia parte non è oggetto del loro interesse ed è comprensibile, mentre lo strumento del leasing ci mette al riparo dai rischi di oneri. Il vantaggio è nella velocizzazione del progetto, viceversa non si accollano i rischi patrimoniali e gestionali”.

Le carte “forniscono tantissime informazioni anche per andare avanti in proprio. Per farlo di questa qualità ci servono gli stessi soldi, magari passando da un mutuo ma poco cambierebbe a livello finanziario; in più, avremmo una procedura rallentata. Il dato vero è che i limiti sono evidenti: economico, in primis. Non dobbiamo scoraggiare l’investitore, ma è chiaro che i soldi in questo momento non abbondano. Possiamo affrontare le prossime settimane e i prossimi mesi con maggior contezza verso il traguardo della realizzazione della riqualificazione del centro sportivo. La proposta rimane meravigliosa”.

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