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Trattare chi aggredisce per tutelare le aggredite: nasce il protocollo "Zeus"

Firmata la convenzione dei servizi tra Questura di Lecco e Centro Italiano per la Promozione della Mediazione. I numeri dicono che le recidive sono in calo

La tutela delle donne passa anche dal trattamento di chi le aggredisce. È questo, in estrema sintesi, il concetto su cui si fonda il protocollo "Zeus", progetto d'intesa tra la Questura di Lecco - redatto dalla Divisione Anticrimine – Sezione Misure di Prevenzione Personali - Ammonimento del Questore - e Cipm - Centro Italiano per la Promozione della Mediazione, nella persona del dottor Paolo Giulini, criminologo clinico, presidente del Cipm e dello studio "La Tartaruga", centro di psicotraumatologia e terapia Emdr che ha sede in via Tito Speri ed è specializzato nell'ambito dei comportamenti riferibili alla violenza di genere e cyberbullismo.

È stata ratificata una convenzione di servizi per garantire un percorso di trattamento rivolto a coloro che vengono raggiunti dal provvedimento di ammonimento irrogato dal Questore in quanto autori di comportamenti riferibili all’ambito dei casi inquadrabili nella violenza di genere. Il documento ha la finalità di garantire un percorso di recupero delle persone che ricevono il provvedimento di ammonimento del Questore, “nell’ottica di ampliare gli strumenti di tutela anticipata a potenziali vittime di reati di stalking e di maltrattamenti”.

Si punta, quindi, “a prevenire le violenze o la degenerazione di comportamenti violenti, in particolare quelli domestici, attraverso percorsi di recupero degli autori di questi atti prima che degenerino in forme penalmente rilevanti”. È, quindi, un’iniziativa rivolta ai maltrattanti. Il progetto permette d'intervenire in fase preliminare, spostando l’attenzione sul maltrattante e sul suo potenziale recupero sempre in funzione dell’aiuto rivolto alle maltrattate.

Recidive in calo

Le statistiche relative alle altre province sul territorio italiano, in cui il protocollo Zeus o altri protocolli analoghi sono già in vigore, testimoniano un netto calo delle recidive comportamentali da parte di chi ha intrapreso e completato il percorso. I soggetti violenti non ancora segnalati alla Procura della Repubblica nell’ambito del “codice rosso”, eventualmente destinatari del provvedimento di ammonimento del Questore, sono introdotti al trattamento all’ atto della notifica del provvedimento, con l’invio del maltrattante al centro per il trattamento delle condotte lesive.

“Occorre specificare che al momento il trattamento è intrapreso solo su base volontaria del maltrattante, non è obbligatorio, non è premiante in alcun modo, è gratuito e viene garantito l’anonimato.  Un modo di fare prevenzione attraverso la rimozione delle ragioni psicologiche che sottostanno ai comportamenti violenti”, spiega la Questura di Lecco. 

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