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Sabato, 27 Aprile 2024
La rivelazione / Valsassina / Via Giuseppe Mazzini

Una diffida sul caso Barech: “I consiglieri non lo sapevano”

Territorio e Identità, gruppo costituito dagli ex membri della maggioranza, riporta quanto reso noto durante l'assemblea di Ballabio Futura

Una diffida mai rivelata che torna ad accendere i fari sul caso Barech di Ballabio. “Nel corso della assemblea pubblica di Ballabio Futura - ovvero il centrosinistra che era in minoranza - è venuta alla luce una circostanza di estrema gravità: l'esistenza di una diffida sull'operazione Barech indirizzata da un avvocato, per conto di un gruppo di cittadini, a tutti i membri del Consiglio comunale già nel mese di giugno e mai resa nota (Ballabio Futura dice "tenuta nascosta") ai legittimi destinatari”: il virgolettato è da riferire a Territorio e Identità, gruppo costituito dagli ex membri della maggioranza tra cui il già primo cittadino Alessandra Consonni la cui separazione dall'ex sindaco Giovanni Bruno Bussola ha portato al commissariamento del Comune.

“Mancanza di trasparenza”

“Si tratta della più smaccata, anche se forse non la più grave, mancanza di trasparenza sulla vicenda della costruzione di una fabbrica nel pascolo ballabiese, con le motivazioni mai comprovate di creare nuovi posti di lavoro e di evitare la delocalizzazione - ribadisce il gruppo -. Il tempo è galantuomo. Quando 3 assessori su 4 più il capogruppo di maggioranza pretesero trasparenza su questa operazione milionaria vennero subissati da Bussola e dalla sua claque con una caterva  di accuse da asilo Mariuccia, tipo quella che noi fossimo cattivi e invidiosi: ora, questa vergognosa circostanza dimostra quanto le nostre richieste fossero tutt’altro che pretestuose  e quanto fosse necessario pretendere limpidezza nei comportamenti e nelle scelte”.

“Comportamenti e scelte, per contro, messi in atto da Bussola che già in campagna elettorale incontrava i rappresentanti dell’azienda interessata. Da quel momento si guastavano i rapporti interni alla maggioranza sino alla rottura con chiunque avesse sollevato perplessità e chiesto maggiore trasparenza, anche solo per responsabilità e funzione del mandato conferito”, si chiude la missiva.

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