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Lecco, botta e risposta tra Donato e Brivio

«Lo so che chi fa politica non guarda in faccia a nessuno», critica Donato. «I nostri rapporti hanno subito un lento processo di logoramento, politico e personale», sostiene Brivio

La risposta di Virginio Brivio.

«Le esternazioni di queste ore del consigliere Ivano Donato meritano una risposta chiara da parte mia. D'altra parte è lo stesso Donato ad avermi tirato in causa, additandomi, neanche troppo velatamente, come "traditore" per non averlo avvisato che non avrebbe più fatto parte della maggioranza. Per come ha dipinto la situazione, sembra che i nostri rapporti siano stati idilliaci fino a poco prima che i gruppi che sostengono questa Amministrazione scegliessero di estrometterlo dalla maggioranza. Come fosse un fulmine a ciel sereno, di cui, a questo punto, solo lui non si era accorto».

«I nostri rapporti hanno subito un lento processo di logoramento, prima politico poi personale. In tutte le occasioni in cui Donato si è schierato contro questa Amministrazione, dalle scuole alla questione delle politiche dei rifiuti e delle società partecipate, dal bilancio ai lavori in somma urgenza, tanto per citarne alcuni, le strette di mano e i caffè tanto auspicati dal consigliere sono venuti meno, e non da parte mia».

«Donato continua a usare due pesi e due misure: raramente le sue posizioni hanno trovato un confronto preventivo con il sottoscritto. E lì sì che sono mancate telefonate utili al raggiungimento di obiettivi importanti per i cittadini. Non sto parlando di temi di politica nazionale su cui si può essere in disaccordo e avere visioni differenti pur facendo parte della stessa maggioranza, ma di questioni pratiche al centro del programma di mandato. Lo stesso programma sottoscritto da Donato, con cui però il più delle volte si è dimostrato in disaccordo».

«Si è andati avanti così per mesi. Fino ad arrivare allo scorso luglio, quando gli attacchi da politici sono diventati personali, con toni e accuse che mi hanno costretto a chiudere i rapporti con il consigliere Donato. Il mio prendere le distanze non è una novità degli ultimi giorni, mentre la scelta di Appello per Lecco prima e dei gruppi di maggioranza poi è la naturale conseguenza di una situazione che era diventata insostenibile, fonte di incertezza e disorientamento politico. Donato sbaglia a confondere i piani. Le comunicazioni nei suoi confronti sono avvenute nel rispetto della sua figura pubblica».

«Ricordo inoltre - conclude Brivio - che restare a far parte del Consiglio comunale permette di lavorare per il bene della collettività, portando idee e contributi che continueranno a essere discussi nelle sedi istituzionali opportune. Mi auguro che il tempo degli attacchi personali e delle polemiche sterili finisca qui e che il consigliere si rimetta a lavorare esclusivamente nell'interesse della città».

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