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Serie B, ricorso contro il Lecco: la palla torna alla Figc

Il Collegio di Garanzia dello Sport ha pubblicato le motivazioni che spiegano i fondamenti della scelta effettuata lunedì sul caso che coinvolge il Perugia: il format a 21 squadre come alternativa all'italiana?

Eccole, le motivazioni del Collegio di Garanzia dello Sport. Scritte e pubblicate dieci pagine per ribadire la questione della perentorietà e rimettere la questioni nelle mani della Figc. Stesso motivo per cui è stato respinto il ricorso della Reggina per una questione di tutt’altra natura. È questo, in estrema sintesi, il succo di quanto deciso dall'organo ospitato dal Coni sul ricorso presentato dal Perugia in merito caso ammissione che vede protagonista il Lecco insieme a Federazione e Lega Serie B. Il Collegio ha pubblicato un corposo fascicolo per spiegare i passi che hanno portato a una decisione definita controversa dai più. A pagina sette, dopo tutta la ricostruzione temporale, l’organismo romano ha ribadito nuovamente «la violazione dei termini perentori stabiliti dal Comunicato Ufficiale del 9 novembre 2022» per quanto riguarda la fetta della corposa documentazione relativa allo stadio “Euganeo”: un fattore che, ribadiamo, è dovuto a una dilatazione dei tempi operata dalla Prefettura di Padova e per cui il Lecco aveva inoltrato una regolare richiesta di proroga senza avere pronta risposta dagli enti, come spiegato non più tardi di due giorni fa dal capo dell’ufficio della Figc Giancarlo Viglione. 

Guardando alla fattispecie, il Collegio ha spiegato come “non sembra rinvenibile nell’ordinamento alcuna indicazione che induca a ritenere plausibile un’interpretazione che ne prospetti una deroga in caso di inosservanza. E, del resto, non è un caso che manchi, nella normativa federale relativa al gioco del calcio, una disposizione da cui sia plausibile trarre una norma-principio volta a consentire una regolarizzazione della documentazione presentata dopo la scadenza di un termine di questo tipo. […] In assenza di una disposizione da cui possa trarsi la configurabilità di un onere di regolarizzazione della documentazione presentata dopo lo spirare del termine, si deve ritenere che la società Calcio Lecco sia sprovvista dei requisiti richiesti e vada, per l’effetto, esclusa dall’ammissione al Campionato di calcio di Serie B per la stagione sportiva 2023/2024. L’accoglimento del ricorso alla luce della perentorietà del termine violato e la priorità logica di questa doglianza fanno sì che i restanti motivi rimangano assorbiti”. Sempre il Collegio di Garanzia ha richiamato la delibera sul caso del Campobasso sulla controversia nata per questioni puramente economiche allora ritenute insanabili da parte della Figc.

Il Collegio: “La decisione spetta alla Federazione”

La faccenda, come ipotizzato già nei giorni scorsi, torna nelle mani della Federazione: “Fermo quanto precede, questo Collegio non può, ad ogni modo, non evidenziare come spetti alla Federazione Italiana Giuoco Calcio, nell’esercizio dei suoi ampi poteri discrezionali in materia, assumere le determinazioni consequenziali”. In parole povere, la Figc può percorrere due strade: sconfessare sé stessa, quanto detto lo scorso 7 luglio sulla documentazione prodotta dal Lecco e approvata dalla Commissione infrastrutture dopo il primo ricorso, rimangiandosi il parere espresso all’unanimità; in caso contrario, dovrà impugnare quanto detto dal Collegio di Garanzia e mettersi in prima fila nella presentazione del ricorso al Tar, non deliberando sulle riammissioni in attesa delle decisioni della giustizia ordinaria. Il cambio di format è un'ipotesi che rimane sullo sfondo, eccome. Lunedì 24 luglio, durante la riunione del Consiglio federale, si potrebbe capire di più sui prossimi sviluppi di una vicenda in grado di mettere in serissima discussione il principio fondante dello sport: il merito che lo stesso Collegio ha calpestato.

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