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Ex campeggio Mandello, dalla Provincia via libera all'abbattimento della costruzione

L'opposizione di Casa Comune canta vittoria: "Emessa l’ordinanza di ripristino dei luoghi, verrà abbattuto l'ecomostro a lago"

"La Provincia di Lecco ha emesso l’ordinanza di demolizione dell’ecomostro in riva al lago". Lo rende noto l'opposizione Casa Comune di Mandello del Lario, il paese dove si trova l'area campeggio nella quale sorge la tanto discussa opera edilizia. Una notizia confermata anche da fonti di Villa Locatelli.

"Alla fine, dopo lunghi mesi di nostro impegno costante per far emergere la verità ecco che ci siamo arrivati - spiegano i portavoce del gruppo di opposizione guidato da Riccardo Mariani - la Provincia ha emesso l’ordinanza di 'ripristino dei luoghi' come si dice in gergo tecnico che poi significa, in concreto, l’abbattimento della costruzione. Plauso a Villa Locatelli per questo pur doveroso atto, perché ha dimostrato di tenere la barra dritta in merito al rispetto delle norme urbanistiche, paesaggistiche ed edilizie in un contesto decisionale complicato e difficile".

"Non è certo motivo di felice soddisfazione se consideriamo che, per lunghi mesi, abbiamo segnalato al sindaco Riccardo Fasoli e alla sua maggioranza aspetti non chiari della procedura autorizzativa e man mano che ci si addentrava nella verifica di atti e fatti scoprivamo errori gravi e sottovalutazioni grossolane in merito alle decisioni assunte" aggiungono gli esponenti di Casa Comune ricordando l'impegno del gruppo nel tenere alta l'attenzione pubblica sulla vicenda, anche scrivendo all'amministrazione "con comunicazioni puntuali".

Il gruppo guidato da Mariani: "Hanno insistito nei loro errori"

"Siamo stati tacciati, infatti, di essere dei guastafeste, delle malelingue. Il sindaco non ha però mai ammesso nemmeno un errore. O era sempre colpa degli altri o non capivamo bene noi come stessero le cose. Certo, visto che Fasoli e la sua maggioranza hanno a suo tempo approvato il progetto in consiglio comunale (con voto contrario di Casa Comune) ci si poteva attendere una loro minima difesa. Ma una volta svelato come stavano le cose, perché ostinarsi a difendere l’indifendibile? Se non fosse tragico sarebbe semplicemente ridicolo".

"Da parte nostra un'azione informativa costante"

Casa Comune, rincara quindi la dose: "Ci devono ancora spiegare come sia possibile costruire un edificio di 301 metri quadrati su una proprietà privata di soli 140 mq. Nessuno ci ha mai risposto. Riteniamo che questa grossolana incongruenza sia un’ulteriore dimostrazione della consistente invasione di area demaniale da parte del manufatto in oggetto".

"Ora per favore si eviti, da parte di tutti, la solita sceneggiata inaccettabile all’italiana: ma allora resta lì quella costruzione…ma allora l’area non viene più riqualificata e resta brutta… ma allora la solita burocrazia che impedisce lo sviluppo… Perchè se siamo giunti a questo punto la responsabilità, sia chiaro una volta per tutte, non è di chi ha scoperto le irregolarità e di chi ora applica la sanzione prevista dalla legge ma di chi le ha commesse, di chi non ha ben vigilato e controllato, di chi le ha banalizzate nonostante fossero note da tempo grazie soprattutto alla nostra azione informativa".

Il gruppo di opposizione arriva infine a chiedere le dimissioni del sindaco e della sua maggioranza: "Alla luce di tutto ciò, non ci resta che porre questa ineludibile coerente richiesta: le dimissioni del sindaco e della sua maggioranza. Perché oltre alla questione grave delle irregolarità, hanno cercato di nascondere le cose e si sono presi gioco della cittadinanza. Fasoli non ha nemmeno risposto alla nostra recente proposta di confronto pubblico. Questo colpevole silenzio de Il Paese di Tutti, questo danno d’immagine inferto a Mandello esigono un passo indietro".

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