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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Inquinamento dell'aria: campanello d'allarme per polveri sottili e ozono

I dati rilevati da Arpa Lombardia a inizio ottobre a Lecco sottolineano un incremento per il particolato più sottile (Pm2.5), ma anche per i massimi giornalieri di O3 dovuti al caldo fuori stagione

L'attenzione sullo smog nei cieli lecchesi si è riaccesa dopo che una recente indagine ha illustrato come il nostro capoluogo sia quello che, dopo Biella, ha fatto registrare l'incremento più rilevante di polveri sottili (Pm2.5 e P,10) negli ultimi cinque anni. Ma qual è la situazione attuale?

In questo periodo, nonostante la scarsità di piogge nelle ultime settimane, i valori del Pm10 sono decisamente sotto la soglia di attenzione (fissata in 50 microgrammi al metro cubo), come si evince dal grafico sottostante: i dati giornalieri medi nei primi giorni di ottobre si sono rialzati fino a 25 µg/m³.

Il Pm10 a inizio ottobre

Un campanello d'allarme si accende invece per quanto riguarda il Pm2.5, il particolato ancora più sottile. Tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre i valori riscontrati da Arpa Lombardia hanno fatto segnare un sensibile incremento.
La soglia di allarme è di 25 µg/m³ e dal 28 settembre, quando si registrava una media di 9 µg/m³, si è passati gradualmente ai 22 del 2 ottobre. Mercoledì 4 ottobre le centraline a Lecco hanno rilevato il dato di 29 µg/m³, da "bollino rosso" perché fuori dai parametri a tutela della salute pubblica. È presto per dire se si tratti di una possibile tendenza, ma l'avvicinamento della stagione fredda, con il conseguente avvio dei riscaldamenti domestici, è un grande (il principale) fattore di rischio.

Il Pm2.5 a inizio ottobre

Nel periodo compreso fra il 28 settembre e il 3 ottobre, a conferma di quanto la stagione sia decisamente fuori dall'ordinario per quanto riguarda le temperature, il massimo giornaliero di Ozono (O3) nell'aria di Lecco è entrato in "zona gialla" oscillando fra 139 e 163 microgrammi al metro cubo, avvicinandosi al valore obiettivo pari a 180 µg/m³. In questo caso l'atteso calo termico per l'autunno (che prima o poi arriverà) dovrebbe riportare i valori di ozono in una cornice più rassicurante.

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