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Il ricordo del "Re" / Valsassina / Grigna Settentrionale

Sul Grignone si ricorda Claudio Ghezzi: affissa una targa nel Rifugio Brioschi

Il frequentato rifugio posto in vetta alla Grigna ha ospitato una cerimonia informale nel fine settimana

Il ricordo di Claudio Ghezzi è ancora freschissimo. Il volto dell'alpinista di Missaglia, morto lo scorso 12 giugno durante una delle migliaia di ascese compiute verso la vetta - quella volta lungo la ferrata che porta al Sasso dei Carbonari -, è stato affisso all'interno del Rifugio Brioschi durante una sentita cerimonia informale tenutasi nella mattinata di domenica 11 settembre all'interno della medesima struttura di proprietà del Cai di Milano.

Durante lo stesso momento è stata posta una targa che ricorda il 69enne brianzolo: “Claudio Ghezzi, dopo una vita di salite sulle montagne di tutto il mondo, Sud America, Himalaya, Cina, Tibet, aveva trovato nella Grigna Settentrionale (Grignone) la "sua" montagna del cuore. Una presenza discreta ma costante al nostro Rifugio, vogliamo ricordarlo così”, lo ricorda lo staff del "Brioschi" capeggiato da Alex Torricini.

La proposta: il rifugio Ghezzi-Brioschi

Poche ore dopo la tragica scomparsa del "Re" della Grigna era stata lanciata la proposta di co-intitolare il rifugio posto in vetta, affiancando Ghezzi al cognome di Luigi Brioschi. Proposta poi scartata dal Club Alpino milanese, che ha subito spinto per la realizzazione e l'installazione della targa affissa nel fine settimana, ritenendola la situazione più idonea per ricordare adeguatamente le due persone scomparse.

Il rifugio, di proprietà del Cai di Milano e gestito da Alex Torricini, fu inaugurato il 10 ottobre 1895 con il nome di Capanna Grigna Vetta su progetto dell'ingegner Giannino Ferrini. Fu, sul versante italiano delle Alpi, la seconda capanna aperta in vetta dopo la Capanna-osservatorio Regina Margherita iniziata nel 1890 dal Club Alpino Italiano di Torino sulla punta Gnifetti del Monte Rosa a quota 4 550 m. Ampliato nel 1903 e nel 1926, a seguito della seconda ristrutturazione finanziata in gran parte dall'alpinista Luigi Brioschi, che donò 500 lire, cambiò nome in onore dello stesso. Nel 1944, durante la Seconda guerra mondiale, venne incendiato, distrutto e ricostruito nel 1948. Il 9 settembre 1950 fu eretta una croce da parte della sezione Falc di Balsamo, mentre i lavori di ampliamento più recenti risalgono al 1995.

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