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Ballabio, Consonni al prefetto dopo la smentita: “Sono allibita”

Controreplica dell'ex assessore e sindaco di Ballabio a Sergio Pomponio sul caso del bilancio approvato lunedì

Alessandra Consonni replica al prefetto Sergio Pomponio. Martedì tra i due è nata una querelle legata all'infinita questione del bilancio del Comune di Ballabio, approvato grazie all'astensione dei "ribelli" in seno alla maggioranza. L'ex assessore ha spiegato di essere stata sollecitata dallo stesso prefetto verso il compimento dell'atto, che ha così permesso di dare il via libera alla prosecuzione del lavoro della giunta Bussola. Sollecitazione smentita da Pomponio tramite una nota ufficiale arrivata nella tarda mattinata di martedì: un atto ufficiale che ha generato la risposta della stessa Consonni, con tanto di documento ufficiale allegato alla propria missiva.

“Resto allibita dalla precisazione del prefetto Sergio Pomponio, il quale bolla come "del tutto priva di fondamento" la mia frase pronunciata in aula consiliare, relativa al fatto di aver "ricevuta individualmente la sollecitazione del prefetto ad approvare il Bilancio comunale" - ha subito precisato l'ex primo cittadino - . Nella sua smentita, che mi sorprende molto, il prefetto sostiene che "non ha svolto, né avrebbe potuto svolgere, alcuna attività di sollecitazione"”.

consonni smentita prefetto settembre 2022-2

“Dia un'altra definizione”

“Faccio presente al prefetto che i consiglieri comunali di Ballabio hanno ricevuto da lui stesso, individualmente tramite notifica dell'agente di Polizia locale in qualità di messo comunale, la comunicazione in cui si informava dell'avvio del "provvedimento sollecitatorio" normativamente previsto, assegnando al Consiglio comunale il "termine di 20 giorni" per la deliberazione del bilancio di previsione. Se non vuole chiamare tutto ciò come sollecitazione, cortesemente sollecito, a mia volta, un'altra definizione”, ha quindi aggiunto l'attuale consigliere.

“Faccio altresì presente di non aver mai espresso ai media altre considerazioni sul ruolo del prefetto in questa vicenda né aver mai pronunciato una sola parola che adombrasse in alcun modo un suo coinvolgimento. Trovo pertanto incomprensibile che il signor Pomponio ritenga che il suo provvedimento sollecitatorio a me e agli altri individualmente recapitato non sia di per sè una sollecitazione, poiché mi pare che il concetto sia analogo. Non capisco, inoltre, la ratio di questa sua precisazione: nel mio intervento in aula, volevo semplicemente sottolineare l'importanza del voto di ieri sera sul Bilancio che si discostava dai due precedenti proprio perché negli altri casi non era stato notificato un atto che informava della sollecitazione da parte della Prefettura”.

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