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Linea ferroviaria Lecco-Como, «Basta con le giustificazioni, ci dicano quando partiranno i lavori»

Elettrificazione, +Europa Lario critica le indecisioni e i rimpalli di responsabilità tra Regione, Ministeri e società del servizio treni. «Ci schieriamo con i pendolari e il comitato nato per migliorare le condizioni di trasporto e di sicurezza della tratta»

Sul discusso tema dell'elettrificazione della linea ferroviaria Lecco-Como interviene anche +Europa Lario sollecitando risposte chiare in merito alla realizzazione dell'opera. «L'elettrificazione della linea ferroviaria Lecco-Como, sembra essere “andato a massa” nell'intricato circuito che avviluppa i lavori pubblici nel nostro Paese - dichiarano i portavoce locali di Più Europa - Eppure, in tanti erano coloro che si erano spesi per portare a termine un'opera che rappresenta uno snodo di fondamentale importanza per lo sviluppo del nostro territorio. Tutto sembrava pronto a partire e poi... l'interruttore non è mai stato schiacciato e i convogli che collegano i due capoluoghi di provincia lariani sono rimasti ai tempi del “miracolo italiano” o poco oltre.

+Europa Lario chiede quindi «a tutti coloro che sono stati così solerti nel promettere e quindi a dare quasi come “cosa fatta” l'elettrificazione della linea» come e perché tale opera non sia stata ancora realizzata. «I cittadini comaschi, lecchesi, lombardi che vivono e lavorano nei territori attraversati da questa linea hanno tutti i diritti di sapere perché un progetto che avrebbe avuto e che ancora ha tanta importanza per la propria vita, non sia stato ancora realizzato».

«Elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco, la partita è ancora aperta»

«Regione Lombardia, Ministeri e le stesse FS e RTI devono smetterla di fornire giustificazioni in merito alle ragioni per le quali l'elettrificazione della Lecco-Como non sia stata ancora avviata, parafrasando quanto detto dal proprietario di una famosa scuderia automobilistica ai propri tecnici, a poche ore da una disastrosa performance delle proprie vetture: “Non mi interessa perché abbiamo perso! Voglio sapere perché non abbiamo vinto!”».

Così +Europa Lario rispetto all’elettrificazione della linea ferroviaria Como-Lecco: «Non ci interessa sapere perché la Como-Lecco Non è stata ancora ammodernata! Dovete spiegare ai comaschi, ai lecchesi ai lombardi e agli italiani quando questa tratta sarà in grado di funzionare come è stato da tanti e da tanto tempo promesso!».

Elettrificazione Como-Lecco, «per il Governo è importante»

Non è concepibile che una tratta ferroviaria di questa importanza, che collega un territorio economicamente dinamicissimo e che si affaccia su un confine internazionale, possa versare nelle medesime condizioni in cui versava 30 o 40 anni fa. Non è concepibile che gli studenti o i lavoratori che si devono recare a Como da Lecco o viceversa debbano impiegare più di un'ora per raggiungere la propria meta. Non è concepibile che merci, in buona parte destinate all'export, siano destinate a coprire tragitti di trasferimento così tortuosi da rendere quasi antieconomico il loro trasporto: il Lario e la Lombardia non meritano un trattamento così penalizzante.

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Luca Maggioni, tesoriere di +Europa Lario, ha quindi aggiunto: «+Europa si schiera accanto ai pendolari e al Comitato al quale essi hanno dato vita proprio con lo scopo di migliorare le condizioni di trasporto e di sicurezza della Lecco-Como. +Europa Lario non può che ribadire la propria posizione, che non prevede altro che una rapida soluzione del problema. Tutto il resto è solo un ulteriore aggravio per i cittadini, le aziende ed il territorio lariano tutto».

«Per il tramite dei media stiamo assistendo, ancora una volta, a un squallido, sterile scambio di accuse tra Regione e Stato, tra Pd e Lega, circa la responsabilità della mancata elettrificazione della Linea - conclude Luca Perego, coordinatore di +Europa Lario e portavoce regionale di +Europa - Le due parti si sono dimostrate ampiamente impreparate a sostenere i lavori promessi e ora non fanno altro che aggravare la situazione, andando, come sempre, allo scontro frontale, senza tenere in minima considerazione le esigenze, reali, quotidiane di coloro che su quella linea traggono di cui vivere, indirettamente o meno».

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