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Ospedale, 22 dipendenti no vax sono stati reintegrati

Le direttive arrivate dal nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci indicano la strada

Ventidue dipendenti di Asst Lecco vanno verso il reintegro nell'organico. Si tratta del personale precedentemente sospeso per la violazione dell’obbligo vaccinale, "liberato" dalle direttive del nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci, che ha contestualmente annullato la distribuzione del bollettino Covid su scala quotidiana: i dati, stando a quanto riferito da Regione Lombardia pochi giorni fa, saranno forniti il venerdì.

Il ministero ha informato che "in vista della scadenza al prossimo 31 dicembre delle disposizioni in vigore e della preoccupante carenza di personale medico e sanitario segnalata dai responsabili delle strutture sanitarie e territoriali”, il governo ha approvato un decreto legge per anticipare la fine dell'obbligo di vaccinazione del personale sanitario dal 31 dicembre al 1°novembre. Così, a partire da mercoledì 2 novembre, il personale non vaccinato ha potuto rientrare in servizio: “Questo ci consente di recuperare 4mila persone ora ferme in un sistema sotto organico”, ha detto Giorgia Meloni. Dal primo novembre è decaduto automaticamente l'obbligo di mascherine in ospedali e Rsa, ambulatori e centri diagnostici, ma la Lombardia ha preso una strada diversa

Asst Lecco: 22 dipendenti no vax verso il reintegro

Secondo i dati riferiti da Asst Lecco, tra i vari presidi saranno reintegrati:

Assistente amministrativo

1

Operatore Socio Sanitario

11

Operatore tecnico

1

Personale infermieristico

5

Personale ostetrico

1

Personale riabilitativo

1

Personale tecnico sanitario 

2

TOTALE COMPLESSIVO

22

Come cambiano le regole covid con il governo Meloni

Tra i punti del discorso programmatico di governo presentato da Giorgia Meloni alla Camera durante l'insediamento, c'è proprio quello della gestione della pandemia. Secondo la premier, il modello adottato dal precedente esecutivo non dovrà essere replicato in caso di nuove ondate. “L'Italia - ha detto Meloni - ha adottato le misure più restrittive dell'intero Occidente, arrivando a limitare fortemente le libertà fondamentali di persone e attività economiche, ma nonostante questo è tra gli Stati che hanno registrato i peggiori dati in termini di mortalità e contagi. Qualcosa decisamente non ha funzionato e, dunque, voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello”.

In caso di una nuova ondata di Covid-19, le regole saranno dunque diverse rispetto agli anni scorsi. Giorgia Meloni, dopo aver ringraziato i sanitari e i lavoratori dei servizi essenziali per il loro ruolo nella lotta al covid, ha detto nel suo discorso in Parlamento: “L'informazione corretta, la prevenzione e la responsabilizzazione sono più efficaci della coercizione, in tutti gli ambiti”. La nuova premier ha poi aggiunto: “L'ascolto dei medici sul campo è più prezioso delle linee guida scritte da qualche burocrate, quando si ha a che fare con pazienti in carne ed ossa. E se si chiede responsabilità ai cittadini, i primi a dimostrarla devono essere coloro che la chiedono”.

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