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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

L'indagine Excelsior fotografa i dati 2014 dell'occupazione a Lecco

In città e in provincia si licenzia meno, ma si assume di meno. Aumenta la richiesta di laureati e di operai specializzati.

La VXII edizione dell'indagine Excelsior, voluta anche quest'anno da Unioncamere in collaborazione con le Camere di commercio italiane e col Ministero del lavoro, fornisce dati interessanti sulla situazione occupazionale della provincia di Lecco,  che fanno capire come l'uscita dalla crisi non sia ancora così vicina.


Il primo dato notevole è che in provincia calano del 5,9% i licenziamenti previsti dalle aziende per il 2014, ma contestualmente si assiste anche a un calo delle assunzioni previste (-6%): il tasso di uscita e di entrata, ovvero il numero, rispettivamente, dei licenziamenti e delle assunzioni previsti nelle aziende, diminuisce in entrambi i casi (-4,2% il tasso di uscite, ma si ferma sotto il 3% il tasso di entrate), con un saldo in negativo di 690 unità.


Buone notizie per quanto riguarda i contratti stagionali, che salgono del 10% in cinque anni, mentre i contratti non stagionali scendono del 9,7%; la stessa situazione si nota se si vanno a esaminare le forme contrattuali, con una crescita dei contratti a tempo determinato (che costituiscono ben la metà delle assunzioni previste per il 2014) e la speculare diminuzione delle assunzioni a tempo indeterminato, calate del 40%.


Guardando i profili ricercati, invece, si nota come in provincia siano aumentate le richieste di laureati ,più che raddoppiate dal 2011 a oggi, e dei "qualificati" (diplomati ai corsi professionali triennali), mentre scende del 5% la richiesta di personale diplomato.


Le posizioni più ricercate nel mercato del lavoro provinciale sono i conduttori di impianti e gli operai specializzati, rispettivamente il 19% e il 17,4%: se si confronta questo dato con quello del 2013, si nota che la richiesta di conduttori di impianti è cresciuta del 23,3% e quella degli operai specializzati ben del 30%. Aumenta anche la domanda per professioni intellettuali e scientifiche, ben del 15,4%, mentre cala la ricerca di impiegati (-3,3%).


I settori che assumono maggiormente sono quello edile e industriale (+3,9%), mentre tutti gli altri registrano un calo: scende il turismo del 16,7%, il commercio del 18,6% e il comparto dei servizi del 7,1%. Per le donne è un momento negativo: sono solo il 15,3% delle assunzioni totali, in calo del 28,6% rispetto allo scorso anno, mentre il tasso di uomini assunti è cresciuto del 6%. A Lecco, insomma, aumenta il tasso di assunzioni in cui il genere risulta rilevante nel giudizio dell'impresa.

"Elementi che ci impongono una riflessione rigorosa sulle azioni da porre in essere per contrastare questi fattori di criticità" - commenta Vico Valassi, presidente della Camera di commercio lecchese - "Dunque bisogna investire ancora di più e meglio su formazione, innovazione, ricerca e internazionalizzazione, sollecitando anche nuovi modelli organizzativi di impresa come quello del contratto di rete".

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