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Il Caaf Cgil cresce, ma la preoccupazione rimane: “I giovani soffrono”

I dati sui redditi raccolti dai moduli 730 parlano chiaro: il precariato spopola

I redditi dei giovani lecchesi sono sempre molto, molto bassi. È quello che emerge dall'analisi dei raccolti dal Caaf Cgil Lecco sulla base modelli 730 presentati nel 2023. Un volume aumentato del 3,2% dal 2022, che testimonia come fino ai 32-37 anni la gran parte dei giovani lavoratori non sia in grado di comprare casa e condurre una vita completamente indipendente: una tendenza legata a doppio filo con il precariato, per quanto la fascia d'età 31-40 anni abbia fatto registrare dei redditi in crescita.

Caaf Cgil Lecco: i dati del 2023

Più lavoro per il Caaf Cgil Lecco: spazio al digitale

Sono 28.448 le persone che si sono rivolte al Caaf Cgil Lecco, come già detto in aumento del 3,2% rispetto al 2022 (27.315). “Tra i dati interessanti è emerso quello relativo al numero delle persone che si sono rivolte a noi e che hanno avuto un modello 730 a credito, parliamo dell'87% di coloro che si sono rivolti ai nostri sportelli - spiega Massimo Cannella, direttore del Caaf Cgil Lecco -; ce lo spieghiamo con l’utilizzo dei bonus per l’edilizia e la casa”. Quasi 9 persone su 10 tornano, “per noi una punta d’orgoglio perché significa che le motivazioni sono legate al senso di appartenenza, alla comodità logistica e all’alta professionalità dimostrata dalle nostre operatrici visto che parliamo di pratiche molto difficili”. Nel 2023 l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che aumentano “le persone che consegnano i moduli 730 e ne serviamo il 22,75%”, inoltre “la gestione della contabilità familiare di vario genere e la fornitura di servizi, abbiamo risolto le pratiche di 60mila persone”, il che suggerisce “un cambiamento organizzativo per il futuro, difatti abbiamo messo in piedi un sistema totalmente informatico che permette alle persone di gestire tutte le pratiche da casa. Questo sistema prenderà piede nel tempo e l’abbiamo pensato per le persone più giovani, guardando al ricambio generazionale”.

caaf sindacati 4 marzo 2024 massimo cannella

Sono circa 300 pratiche digitali a distanza: “Ci rendiamo conto che la massa non è ancora pronta, ma abbiamo fatto lo stesso esperimento con chi ha una partita Iva e ci affida la sua contabilità; il 90% dell’utenza ha usato il nuovo sistema Digita - app che gestisce vari servizi -, è stata una sperimentazione che ha avuto successo”. Possono richiedere l’accesso al servizio sia gli iscritti che non.

“Stando alla nostra indagine, ne escono male i giovani. È un dato territoriale: il territorio è ricco e noi rileviamo questo dato, anche perché ai giovani è stata tolta l’agevolazione per il mutuo prima casa; come si possono fare delle scelte di questo tipo?”.

“Avanti con la digitalizzazione”

“Nel nostro territorio abbiamo oltre 44mila iscritti, per questo dobbiamo provare a interrogarci per provare ad affrontare queste questioni - aggiunge Diego Riva, segretario generale Cgil Lecco -. In passato siamo stati bravi ad ampliare la nostra rappresentanza sul territorio, ci sono tante persone che frequentano la nostra organizzazione e siamo orgogliosi di far trovare la giusta professionalità alle persone. I giovani fanno fatica a pensare a costruirsi una vita, guardando ai dati sulle fasce di reddito: a Lecco c’è occupazione, ma va alzata la qualità perchè non siamo disposti a continuare sul lavoro precario. Mediamente un giovane apre un mutuo tra 32 e 37 anni, perché a quell’età si arriva ad avere il reddito adeguato: quando si parla di flat tax, bisogna anche spiegare che le aliquote non danno le risposte adeguate e sperate”.

caaf sindacati 4 marzo 2024 diego riva

Sul fronte della digitalizzazione Riva spiega che “avere il rapporto diretto con le persone è fondamentale, ma d’altro canto proviamo ad allargare le modalità che possano permettergli loro di raggiungerci: una sorta di chilometro zero”.

Chiusura sullo sportello badanti: “Il Paese invecchia sempre più e quindi bisogna fare attenzione, lo sportello produce un buon servizio che per il Caaf non è remunerativo. Lo facciamo perché la solidarietà ci debba contraddistinguere non solo a parole, ma anche nei confronti dei bisogni del territorio. A Lecco ci sono parecchie Rsa e più di 7mila cinquecento persone sono in attesa, di conseguenza è necessario assumere una badante: farlo attraverso i commercialisti ha un costo molto elevato, quindi ci mettiamo a disposizione e manteniamo questo presidio, valvola di sfogo per un problema notevole”.

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