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Sabato, 27 Aprile 2024
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"Solo in acqua trovo me stesso". Così Andrea ha sconfitto la meningite

Il campione Oriana si è raccontato al Panathlon Club Lecco: la funzione "equilibratrice" del nuoto, la malattia contratta durante la traversata del Lago Titicaca, i nuovi obiettivi: "Una sfida in mare tra Italia e Francia"

Un Andrea Oriana a cuore aperto si è raccontato al Panathlon Club Lecco nella prima conviviale, dopo l'ennesimo lockdown, con alla guida il neopresidente Andrea Mauri succeduto al past-president Francesco Calvetti. La serata ha visto l'entrata di un nuovo socio, Roberto Nigriello, già assessore allo sport del Comune di Lecco di cui è consigliere.

Il forte nuotatore lecchese, classe 1973, specialità delfino, ha raccontato il suo passaggio dalla vasca alle acque libere alla ricerca di nuove avventure con la voglia di esplorare e mettersi sempre in gioco. Poi una lunga sosta, per tornare ancora in auge con il nuoto di granfondo e le sfide al Canale della Manica e al Lago Titicaca tra Bolivia e Perù.

"Vinco per costruirmi un'identità"

"Nella vita di tutti i giorni - ha spiegato Oriana stuzzicato dalle domande del panathleta Marco Corti - sono un irrequieto, iperattivo e solo nuotando riesco a trovare l'equilibrio con me stesso. Per questo sono qui ancora a rimettermi in gioco, per la mia grande voglia di esplorare, di conoscere nuovi paesi con la loro storia. Ma soprattutto, come ho già detto, vincere in acqua non contro un avversario ma contro me stesso per costruirmi un'identità".

Parole che hanno colpito la sala anche perché Oriana, dopo avere conquistato il record dello Stretto della Manica e nuotato nel Lago Titicaca per oltre 5 ore a quasi 4000 metri d'altitudine, proprio qui ha contratto un batterio che lo ha portato a vincere un'altra battaglia contro la meningite e il pericolo di vita.

"Fortunatamente sono qui a raccontare tutto questo - ha proseguito Oriana - e poter programmare il mio futuro: penso a una sfida in mare tra Italia e Francia. Ma è presto per parlarne. Ora penso anche al mio ruolo di allenatore alla Canottieri Lecco trasmettendo valori e non solo agonismo ai miei ragazzi".

Un palmares da grande

Oriana da atleta, per i colori della Canottieri Lecco e poi delle Fiamme Gialle, ha conquistato ben 15 titoli tricolori (3 nei 100 e 12 nella distanza preferita dei 200 metri), oltre a contribuire al successo della sua società nella staffetta mista per tre volte. Nei 200 metri delfino ha stabilito due primati italiani in vasca lunga, entrambi a Bari nel 1998, e due in vasca corta, a Desenzano nel 1998 e nel 2000. Oltre naturalmente a una presenza ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996, a Mondiali ed Europei.

In sala, ad ascoltare Oriana, non solo i soci del Panathlon Lecco ma anche ospiti di primo piano. A cominciare dal suo primo allenatore, Vittorio Anghileri, colui che lo ha portato, bracciata dopo bracciata, sino alle Olimpiadi di Atlanta '96 e che ha definito Oriana "una belva d'acqua capace di grandi imprese". Quindi un altro grande campione del nuoto, Giovanni Franceschi "Long John", che nei misti ha centrato due partecipazione alle Olimpiadi (Mosca '80 e Los Angeles '84) oltre a vincere due volte il titolo europeo con primato (200 e 400 misti) e un bronzo ai Mondiali dell'82. "Andrea è un grande atleta - ha detto Franceschi - Qualsiasi cosa faccia in ambito natatorio ci mette una grinta pazzesca, ieri come oggi".

Poi Carla Silva, direttore sportivo ed ex nuotatrice della Canottieri Lecco, con Matteo Christopher Palmisani, malgratese di 15 anni della Canottieri, grande promessa del delfino, specialità di Oriana, "osservato speciale" dal presidente Marco Cariboni. Con lui il suo allenatore Riccardo Crippa, con la mente già rivolta ai Campionati Italiani giovanili. Infine Oriana ha ricevuto anche i complimenti dell'assessore allo sport della città, Emanuele Torri, colpito dalle parole dell'ospite.

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