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Venerdì, 26 Aprile 2024
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"Abbiamo aiutato l'export del settore alimentare a resistere alla pandemia"

Il direttore di Ats Brianza Carmelo Scarcella commenta i dati dell'attività del Dipartimento veterinario: nel 2021 già controllati oltre 22mila capi macellati fra bovini, suidi e ovicaprini e oltre un milione di conigli

"Abbiamo aiutato un settore come quello dell'export alimentare in un periodo difficile come quello della pandemia". È soddisfatto il direttore generale di Ats Brianza, Carmelo Scarcella, nel sottolineare l'impegno del Dipartimento veterinario e sicurezza degli alimenti di origine animale che, attraverso controlli su ogni singolo capo di allevamento, consente a decine di aziende del territorio di lavorare esportando i propri prodotti sul mercato extraeuropeo. La presentazione dei dati relativi all'attività è avvenuta venerdì mattina nel corso di una conferenza stampa.

"L'attività del dipartimento aiuta l'economia locale, quelle aziende che esportano alimenti di origine animale - gli ha fatto eco Fabrizio Galbiati, direttore del Servizio Sanità animale - I Paesi esteri, in particolare gli Usa che rappresentano il principale mercato, pretendono controlli e norme molto severi. Se queste aziende possono aumentare fatturato e occupazione, lo devono anche al nostro Dipartimento, che di fronte ai maggiori ordini delle stesse a fronte alle mancate consegne dovute al covid ha dovuto incrementare la propria attività sino a lavorare sei giorni su sette".

I dati per settore

Al momento Ats Brianza può contare su 47 veterinari, di cui 15 operano in contemporanea sui controlli di sicurezza animale e 7 su produzione di latte e derivati. Le visite vengono effettuate prima della macellazione e post-mortem su ogni singolo capo, un impegno notevole testimoniato dai numeri: 20 ditte sono impegnate nell'export dei prodotti a base di carne, di cui 9 a Lecco, un giro di affari con 42 Paesi in particolare Usa, Canada, Giappone e Hong Kong che da soli rappresentano l'80% del mercato. Nel settore carne, nel 2020 in provincia di Lecco sono stati prodotti 886 certificati e 1.079 attestazioni, mentre fino al 30 settembre 2021 sono rispettivamente 866 e 1.242.

Per l'export  dei prodotti a base di latte, sono presenti 13 ditte di cui 7 nel Lecchese, i Paesi di vendita sono 36 ma i principali sono sempre i quattro sopracitati. I capi bovini macellati sono stati 9.558 nel Lecchese e sono 8.025 al 31 ottobre, i suidi (principale macello a Brivio) 12.698 nel 2020 e 9.770 nel 2021, gli ovicaprini 4.260 nel 2020 e 4.348 al 31 ottobre 2021 (con punte altissime in occasione della Pasqua cristiana e della Festa del Sacrificio islamica), i conigli 1.252.592 nel 2020 e 952.878 nel 2021.

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