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Flash mob di Renzo e Lucio in Piazza Garibaldi: «Ddl Zan ora»

I manifestanti hanno indossato dodici cartelli colorati per chiedere l'approvazione della legge, recandosi simbolicamente anche di fronte alla sede della Lega

Ragazzi in Piazza Garibaldi con striscioni "Ddl Zan ora". Sabato pomeriggio si è svolta l'iniziativa dell'associazione "Renzo e Lucio" per protestare contro l'«atteggiamento ostruzionista che la Lega per Salvini sta da giorni operando in Senato al fine di impedire la discussione del Disegno di Legge Zan che mira a punire le azioni violente motivate dall'odio nei confronti di omosessuali, transessuali, disabili e di donne che subiscono violenze», come spiega la presidente Dalila Maniaci. «Da giorni il leghista Andrea Ostellari, presidente della commissione giustizia al Senato, rimanda l'approdo nell’aula del Senato del disegno di legge».

«Nei giorni scorsi l'associazione Renzo e Lucio ha scritto ai senatori della Lega del territorio lecchese Faggi e Arrigoni, senza avere da parte loro alcuna reazione o attenzione» sono le parole di Dalila Maniaci (in realtà una risposta è arrivata). «Così, sabato, una quindicina di persone hanno manifestato con cartelli colorati in piazza Garibaldi chiedendo subito la calendarizzazione del Ddl.

Ddl Zan contro l'omotransfobia, «passo significativo che dà speranza»

«Purtroppo non è la prima volta che scendiamo in piazza a protestare per questa legge - racconta la presidente dell'associazione - lo abbiamo fatto anche lo scorso luglio e speriamo di non doverlo fare più. È frustrante osservare come una legge che non toglie diritti a nessuno ma, anzi, tutela le minoranze, venga continuamente rinviata. L'accusa più diffusa che viene mossa è che si tratta di una legge liberticida, che mina la libertà di espressione. Ma quando parliamo, per esempio, di persone trans, non stiamo parlando di opinioni. Se compi un atto transfobico nei miei confronti, questo non può essere giustificato "dall'opinione e dalla tua libertà di espressione". Essere trans non è una scelta. Come non è una scelta essere omosessuali né disabili. Siamo stanchi delle scuse strumentali e delle inversioni di marcia improvvise: come quella di Italia Viva, che prima dice di "fare in fretta", poi si dice disponibile a discutere nuovamente le modifiche. Ciò significa rinviare ancora una legge che rischia di essere finite nel dimenticato per via di un interesse politico non così difficile da scorgere. Ma quando parliamo di diritti umani, gli interessi e le fazioni politiche non dovrebbero esistere. Come donna non eterosessuale, voglio che la minoranza a cui appartengo venga tutelata: anche questa, non è un'opinione».

Durante il flash-mob i manifestanti hanno indossato dodici cartelli colorati recanti la scritta "#legge Zan ora", recandosi simbolicamente anche di fronte alla sede della Lega con la bandiera dell'associazione 

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