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Sindacati pronti allo sciopero contro la legge di bilancio: “È per pochi”

Cgil Lecco e Uil del Lario protesteranno di fronte alla Prefettura di Lecco nella mattinata di venerdì 16 dicembre

I sindacati sono pronti a scioperare. Anche le sigle lecchesi seguono l'esempio di CGIL e UIL nazionali, che hanno proclamato per venerdì 16 dicembre la mobilitazione generale di 4 ore per dire “no” a una legge di bilancio “iniqua e ingiusta, che non tiene conto dei bisogni di lavoratori e pensionati e non risponde alle esigenze del Paese”. La decisione è arrivata dopo il rifiuto del Governo a prendere in considerazione le proposte avanzate durante l’incontro con il presidente del Consiglio andato in scena lo scorso 9 novembre. Era stato chiesto un taglio del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, la detassazione degli aumenti contrattuali e la detassazione degli accordi di secondo livello, l’uscita flessibile a 62 anni e il riconoscimento della diversa gravità dei lavori e del lavoro di cura. CGIL Lecco e UIL Lario hanno deciso di ritrovarsi dalle 9 alle 11.30 in corso Promessi Sposi.

presentazione sciopero 12 dicembre 20220

“Venerdì avremo un incontro con il prefetto nel corso del presidio e a lui diremo delle cose che è utile faccia sue - spiega Diego Riva, segretario generale CGIL Lecco -. Dal 12 al 16 dicembre abbiamo deciso di mobilitarci su tutto il territorio, con uno sciopero articolato in tutte le categorie: pensiamo che questa iniziativa sia coerente in funzione alle cose che stanno avvenendo ora e, purtroppo, nel corso degli ultimi anni. Non a caso il 16 dicembre 2021 avevamo dato vita a uno sciopero perchè anche allora, con il governo Draghi, le cose non andavano per nulla bene: quei problemi ce li ritroviamo anche oggi, magari maggiorati, e serve dare continuità e coerenza”. Le persone capiscono “che il mondo del lavoro non è ascoltato e servono delle azioni per rimetterlo al centro. Oggi la situazione è complessa, ma per noi la discussione prosegue sui binari del coinvolgimento: i problemi sono molteplici e non possono essere affrontati senza una discussione vera”.

“L'aumento dei voucher a 10mila euro - secondo i sindacati - è un fatto gravissimo che riduce tutele e diritti dei lavoratori e indebolisce la contrattazione in settori strategici per l'economia dell'Italia. Ingiustificabili anche l'estensione della flat tax al 15% per i lavoratori autonomi con un reddito fino a 85mila euro, l'aumento del tetto all'utilizzo del contante, l'esenzione dell'uso del Pos fino a 60 euro, il depotenziamento della tassa sugli extra-profitti, il superamento del reddito di cittadinanza. Oltre a ciò, mancano risorse per i rinnovi dei contratti della scuola e del pubblico impiego, non si modifica la legge Fornero e si cambia senza alcun confronto preventivo con i sindacati il meccanismo di indicizzazione delle pensioni”.

“Governo, questo metodo non va bene”

Sulla legge di bilancio, Riva aggiunge come “il metodo usato da questo governo non va bene. Gli incontri non sono stati fatti come consuntivo e non come confronto: l’indirizzo è decisamente sbagliato, questa legge non risponde equamente ai cittadini, ma alla parte del paese che le risorse le ha già. Il governo deve rappresentare tutti i cittadini, non solo al proprio elettorato: mettere in campo la flat tax e un’idea di autonomia differenziata non va verso l’idea di un Paese solidale e solidaristico”. Per quanto riguarda il lavoro autonomo “si va verso una tassazione del 15% nei confronti di chi ha un reddito fino a 85mila euro. Iniquo è anche riportare sul tavolo i cosiddetti voucher e chiedere la tassazione al 100% degli extra profitti non è chiedere la luna”. L’evasione fiscale “dev’essere contrastata con un’azione forte per andare a recuperare quei 100 miliardi di euro con i sistemi informatici a disposizione. La risposta è la tregua fiscale”.

presentazione sciopero 12 dicembre 20222 diego riva

Tema caldo è anche quello delle pensioni: “Con questa riforma, quota 103 e 41 la gente viene presa in giro. Bisogna scollegare chi va in pensione con la pensione di vecchiaia e chi va con i contributi: si mette in discussione la rivalutazione, accordo fatto con il governo Draghi, rimessa in piedi dopo dieci anni. È un modo per permettere ai pensionati di vivere in maniera dignitosa in un momento durante cui l’inflazione è a due cifre. Per i giovani non c’è nulla e questo è un problema: a loro non viene data una visione di prospettiva e il rischio è quello di smantellare il sistema pubblico attualmente in funzione”. Questo governo “ha messo in discussione il reddito di cittadinanza e anche noi pensiamo che debba essere migliorato, ma fino alla nascita di un nuovo strumento non si può cancellarne uno volto ad aiutare le persone in difficoltà”.

Nel 2023 “l’inflazione è destinata a crescere e si va verso la recessione. Dentro il percorso del Pnrr non c’è una visione di tipo industriale”. Sono tutte operazioni “fatte senza discuterne con qualcuno, per questo motivo continueremo a mobilitarci fino al ritorno a una situazione di equità. Le nostre richieste sono semplici: taglio del cuneo fiscale, fiscal track, risorse economiche per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, salario minimo. Alle persone costa scioperare”.

La Uil del Lario: “Sono promesse insostenibili”

Giuseppe Incorvaia Uil: “Lo sciopero viene organizzato attraverso un percorso democratico ed è un diritto costituzionale da tenersi ben stretto perchè non esiste in dittature e regimi, guardate quello che sta succedendo in Iran. Ho sentito che le rivendicazioni dei sindacati sono da Paese dei Balocchi per il momento vissuto: quel Paese è della politica, che la messo in campo come propaganda; pensioni minime mille a mille euro, quota 41... Promesse insostenibili. Noi capiamo il momento del Paese, ma ricordiamo anche le tante situazioni sulle quali si può lavorare e per questo abbiamo fatto delle proposte sensate”. Il ritorno ai voucher “fa parte di una strategia” e “un anno fa abbiamo scioperato con la Uil, la Cisl no nemmeno in quell’occasione, perchè abbiamo nel Dna la volontà di rappresentare chi non ha voce: il sindacato deve fare il suo nel rappresentare chi ha più bisogni”.

presentazione sciopero 12 dicembre 20221 Giuseppe Incorvaia

Anche sul tema delle rivalutazioni “è stato fatto un cinema... Sapete com’è andata a finire? Hanno aumentato le pensioni minime a 570 euro abbondanti, ma per recuperare l’adeguamento è stata messa una tassa sui pensionati”. E poi “si fa cassa su Opzione Donna: dopo mesi di propaganda sulla figura femminile si va, di fatto, ad abolirla mettendo tre condizioni per cui lo scenario viene limitato a poche centinaia di persone. Era un’opzione esercitabile volontariamente dalle lavoratrici: se rimane così, non esiste più”. Sui giovani “abbiamo proposto delle misure per permettergli di maturare una pensione decente, ma oggi di sta disegnando un futuro fatto di povertà”. Reddito di cittadinanza? “Noi siamo in una realtà fortunata, ma i centri per l’impiego non hanno mai funzionato in favore degli occupabili: dove sono? Vogliamo contratti adeguati anche per i rider e i lavoratori di Amazon sfruttati. Creiamo un mondo di oppressi e di indignazione. Perchè facciamo sciopero? Ma perchè non dovremmo farlo?”.

Sul tema della sanità “mi sembra che il Covid-19 sia ormai passato e che si vada verso meno risorse per la sanità pubblica, con tempi di attesa per le viste che sono da paura. Chissà cosa succede al centrosud di questo Paese… Come facciamo a condividere robe di questo tipo? Stiamo dalla parte di chi ha più bisogni”. Di nuovo sul tema del tetto ai contanti: “L’Europa non l’aveva, vorrei ricordare. Facciamo i paragoni con chi? Con i 110 miliardi di evasione fiscale si foraggia la malavita organizzata, dove sta la lotta alle mafie? Pensate quanto venga sottratto alla comunità in questi termini”.

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