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Dall'Ucraina in guerra al raduno Guzzi a Mandello: "La moto è libertà"

Lesia, Olena e Victoria sono partite in moto da Kiev: "Abbiamo l'Italia, la sua gente, il clima e il cibo nel cuore. Il Motoraduno è bellissimo. Avevamo bisogno di questo viaggio per sentirci libere"

"Quasi mi vergogno nel dire che sono partita dall'Ucraina in guerra per venire al Motoraduno della Guzzi, ma avevo bisogno di questi giorni per staccare la spina, per sentirmi libera".

Quella di Lesia (nella foto sotto), lo sguardo stanco e provato da un lungo viaggio, e da mesi di preoccupazione e paura per il conflitto bellico che coinvolge il suo Paese, è una delle tante (belle) storie che le Giornate mondiali Guzzi 2022 stanno raccontando.

La incontriamo al campeggio improvvisato all'interno del campo sportivo comunale, appena rientrata dalla "incantevole" - come la definisce - Bellagio, in attesa delle amiche e compagne di viaggio uscite per comprare qualcosa da mettere sotto i denti. "La situazione in Ucraina è molto complicata, la conoscete grazie alle notizie non-stop: la guerra è davvero brutta, molte persone sono morte, ma stiamo lottando e sono sicura che ce la faremo".

Alexia Ucraina

Un viaggio lungo e faticoso

"Sono arrivata in moto da Kiev con due amiche, Olena e Victoria - spiega Alexia - per il motoraduno della Guzzi. Siamo partite lunedì e giunte a Mandello nella giornata di giovedì, dopo aver fatto tappa in Croazia. Il viaggio è stato lungo e faticoso. Siamo molto contente di essere qui, con moltissima gente e un sacco di motociclette bellissime, è la mia prima volta sul lago. L'Italia è il mio Paese preferito, ero già venuta un paio di volte, amo la sua gente, il clima, la cucina e adesso anche la Moto Guzzi".

Un amore appena nato: fino a poco tempo fa Lesia infatti non conosceva la Casa dell'aquila. "Non sono una fan di lungo corso, ho sempre avuto una Yamaha - racconta con dolcezza - Ho scoperto Moto Guzzi un paio di mesi fa, quando con le amiche abbiamo iniziato a programmare questo viaggio. Ho così approfondito i modelli, le auto storiche e le custom, e sono tutte bellissime".

Una delle tre, Olena, si è purtroppo procurata la frattura di un braccio cadendo con la moto, ma ha trovato il modo di continuare il viaggio con altri mezzi. La sua due ruote, una Guzzi, è già stata rispedita in Ucraina.

Le ragazze, concluso il motoraduno, continueranno il viaggio in Europa fino al prossimo weekend. Per svuotare la testa e sentirsi più leggere. Per udire soltanto il rassicurante rombo dei motori e non quello, sinistro, delle bombe.

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