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Ex area Campeggio a Mandello, scontro tra Fragomeli e il sindaco

L'esponente Pd rilancia la causa della minoranza: "Vera rigenerazione urbana o nasconde qualcosa?". La replica di Fasoli: "I suoi referenti territoriali gli ricordino le condizioni di degrado in cui versava prima"

È guerra politica sul lungolago a Mandello. Sull'annosa vicenda del progetto in corso nell'ex area Campeggio è intervenuto il consigliere regionale del Pd Gian Mario Fragomeli con un'interrorgazione che chiede l'intervento diretto di Regione Lombardia. Le parole dell'ex deputato Dem hanno provocato l'immediata replica del sindaco di Mandello Riccardo Fasoli. Ospitiamo l'opinione di entrambi.

Fragomeli: "Serve monitoraggio Regione"

"È vera rigenerazione urbana o nasconde qualcos'altro?", lo chiede Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd, in un'interrogazione a risposta scritta, riferita a un progetto rilevante in prossimità della sponda lacuale di Mandello del Lario: "In via Lungolario il Comune ha autorizzato un intervento che prevede la realizzazione di due edifici di volume di circa 3.500 metri cubi e una superficie di 1.200 metri quadrati, con l'edificazione a monte della via, riducendo il calibro della strada, e fronte lago, su un'area di verde privato tutelato e a soli 8 metri di distanza dalla riva del lago", spiega il consigliere Dem.

"L'intervento autorizzato dal Comune è stato riconosciuto come di rigenerazione urbana e per questo ha goduto di una maggiorazione delle superfici e dei volumi e una riduzione degli oneri di urbanizzazione - racconta Fragomeli - Il Pgt vigente prevede in quella zona un intervento di demolizione dell'edificio industriale esistente con l'insediamento di un'attività turistico ricettiva, ma il Comune di Mandello del Lario ha proceduto al cambio di destinazione d'uso degli edifici: da turistico-ricettiva a residenziale per due terzi dell'autorizzato".

Sulla vicenda è stato presentato da parte del gruppo di minoranza Casa Comune un esposto in Procura a Lecco, alla Corte dei Conti, all'Autorità nazionale anticorruzione, alla Soprintendenza dei beni architettonici di Milano e alla Prefettura di Lecco. "Ma la segnalazione è stata fatta anche a Regione Lombardia e la Direzione generale Territorio ha scritto al Comune evidenziando 'un'erronea e ingannevole rappresentazione progettuale rispetto a quanto in vero è in corso di realizzazione', invitandolo a motivare il rilascio dell'autorizzazione paesaggistica" continua Fragomeli.

Per questo nella sua interrogazione chiede "se il progetto possieda i requisiti per essere classificato come intervento di rigenerazione urbana e se non si renda necessario un monitoraggio regionale più puntuale sugli interventi di rigenerazione urbana che rischiano di intaccare la vocazione paesaggistica di un territorio". Su quest'ultimo punto il consigliere Pd ha anche presentato degli emendamenti alla legge ordinamentale, in corso di discussione: "Un controllo serve a evitare che la rigenerazione sia davvero recupero dal degrado e non generatrice di degrado".

Fasoli: "Area da sempre turistico-ricettiva"

"Ho letto con estremo dispiacere le dichiarazioni del consigliere regionale Fragomeli, già ex deputato, con il quale sia personalmente che istituzionalmente abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Quanti errori! - commenta Fasoli - Innanzitutto sul tema della rigenerazione urbana, i suoi referenti territoriali avranno certamente l'onestà intellettuale di ricordare l'abbandono e le condizioni fatiscenti della proprietà ex Campeggio. L'area è poi sempre stata turistico-ricettiva e mai industriale: in parte è stata data nuova destinazione residenziale ma per consentire vantaggi pubblici importanti che ho già più volte elencato".

"I consiglieri di minoranza si sonon accorti di ben poco! - prosegue il sindaco - È passato un anno tra l'approvazione del progetto in Consiglio comunale e le prime segnalazioni che, guarda caso, sono giunte in concomitanza del ricorso del privato vicino di casa. O Casa Comune lavora per gli interessi di pochi (come successo già per l'operazione ex Cortesi-Iperal) oppure i consiglieri di minoranza sono stati commissariati dal nuovo referente territoriale. Come se non bastasse, il privato ricorrente si è presentato in giudizio con i documenti acquisiti in Comune dai consiglieri di minoranza, in barba a ogni tipo di rispetto istituzionale e delle norme che regolano l'accesso agli atti. Oltre a questo segnalo anche la maleducazione con cui alcuni consiglieri, e uno in particolare, si approccia agli uffici pubblici.

"Un ultimo errore - chiosa Fasoli - spero non voluto ma grossolano e che ha l'unico obiettivo di mettere in cattiva luce l'operato dell'Amministrazione è stato mettere in bocca a Regione Lombardia le parole del privato ricorrente! Affermazioni pesanti e critiche nei confronti del progetto e dell'operato degli uffici comunali. Noi restiamo sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento che, organi istituzionali o rappresentanti di essi, vogliano ricevere. Attendiamo le determinazioni di Autorità di Bacino circa la definzione del confine demaniale che però, visto il tempo trascorso, difficilmente saranno risolutive. L'Amministrazione farà tutto ciò che è in sua possibilità per permettere ai lavori di proseguire nel più breve tempo possibile, nel reale interesse della comunità e del paesaggio".

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