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Cade il Comune / Valsassina / Via Giuseppe Mazzini

Clamoroso a Ballabio: sindaco e maggioranza si dimettono in blocco

Giovanni Bruno Bussola lascia dopo mesi complicatissimi: "colpa" del Piano di Diritto allo Studio

Alla fine Bussola e quello che rimane della sua squadra hanno deciso di mollare il colpo. È - forse, vedendo i precedenti - l'ultimo atto di mesi complicatissimi, passati dalla diatriba perenne tra il primo cittadino e Alessandra Consonni, già sindaco e assessore, che ha scelto di passare in minoranza insieme a Luca Pirovano e Marco Pedrazzini. L'improvvisa approvazione del bilancio di previsione aveva improvvisamente aperto la strada verso la prosecuzione del lavoro di questa giunta, con tanto di entrata di Pinuccia Lombardini nella squadra degli assessori di Bussola, ma rischia seriamente di essere stato un semplice fuoco di paglia. Stavolta il pomo della discordia è il Piano di Diritto allo Studio.

L'annuncio del primo cittadino, forse ancora per poche ore, è arrivato alle 23.56 di venerdì 11 novembre: “Continuando così, con due minoranze, senza avere i numeri, è impossibile fare il bene del paese. Pertanto, con enorme dispiacere, vi annuncio che sabato mattina, io e tutti i consiglieri di Nuovo Slancio, quelli veri che non hanno tradito il mandato elettorale, presenteremo le nostre dimissioni in massa”, si legge in una lunga nota firmata dallo stesso Bussola.

Il Piano di Diritto allo Studio fa saltare il banco a Ballabio

“Per cinque mesi abbiamo assistito alla completa paralisi del Comune di Ballabio - ha ricostruito il sindaco valsassinese -. Un Comune senza un bilancio approvato, con gli uffici comunali in completa difficoltà senza nessun investimento, senza nessuna proiezione verso il futuro; un Comune immobile. Qualcuno in Consiglio comunale, infatti, ha voluto ricordare che 4+3 fa 7, mentre il gruppo di maggioranza, quello votato dai cittadini e che rispecchia il risultato delle urne, ha solo 6 componenti. Con questa votazione sul Piano di Diritto allo Studio abbiamo assistito allo stravolgimento del volere di sindaco e maggioranza. Non è più possibile per noi continuare ad amministrare con serenità il paese, perché Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini hanno fatto di tutto per impedirlo. Per tutta l’estate sono stato tacciato di essere legato ai soldi e alla cadrega, come colui che si era votato un aumento di stipendio seppur in ottemperanza di una legge statale cosi come fatto da tutti i comuni della provincia di Lecco”.

“Ecco, oggi posso togliermi un sassolino dalla scarpa: tutto ciò non è affatto vero e la dimostrazione è che preferisco rinunciare completamente alla mia indennità piuttosto che rimanere ostaggio della "controminoranza". Non accetto e non accetterò mai ricatti da nessuno e, soprattutto, non mi piegherò mai ai diktat di un ex sindaco che con i suoi 60 voti crede di poter tenere sotto scacco un intero paese. Sia ben chiaro che la responsabilità politica è tutta di Alessandra Consonni, Luca Pirovano e Marco Pedrazzini. Nella speranza che la parola torni al più presto ai cittadini, non possiamo che ribadire l’amore per il nostro Comune che ci spingerà ad impegnarci anche in futuro, con ancor maggiore determinazione, per l’attuazione del programma elettorale volto a realizzare la Ballabio che desideriamo. Arrivederci”, ha quindi concluso la propria nota Bussola.

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