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Il city brand di Lecco? La Lega: “Un pressappochismo imbarazzante”

Cinzia Bettega, capogruppo in Consiglio comunale, affonda: “Dimenticate tante iniziative e location”

‘Lecco, land of colors’ torna a far discutere la politica locale. Il city brand della città capoluogo, chiacchieratissimo sin dalla sua nascita, trova il parere contrario di Cinzia Bettega, capogruppo della Lega all'interno del Consiglio comunale di Lecco: “È stato realizzato un nuovo catalogo dedicato al turismo nel territorio lecchese - ricorda la rappresentante del carroccio -. È una pubblicazione che ha per titolo ‘Catalogo delle esperienze, accompagna la nascita del nuovo city brand e ho notato che sono stati omessi eventi di rilievo, mentre le attività sono state ridotte quasi solamente al trekking. È così che il sindaco Gattinoni vede Lecco?”.

“Un libretto che dimostra pressapochismo: si sono dimenticati iniziative culturali come Lecco Film Fest, Capolavoro per Lecco, la tre giorni dedicata ai 150 anni dell'Aida - affonda Bettega -. Tra gli eventi è citata la ResegUp, ma manca l’Interlaghi, una prestigiosa regata velica nata nel 1975 che porta appassionati a Lecco durante il mese di novembre. Il lago è rappresentato senza immagini in una povertà imbarazzante, gli sono state dedicate 4 pagine su 48 quando chiunque sa che sarebbe importantissimo dirottare anche sul nostro ramo la fama internazionale del brand Lake of Como”.

“Dimenticata anche Villa Manzoni”

“Vorrei ricordare che i dati turistici, dopo la grave flessione degli ultimi due anni, hanno registrato un netto miglioramento e l’obiettivo sarebbe quello d'incrementare ulteriormente le performance del turismo, aumentando non solo i flussi ma soprattutto la permanenza. Per farlo ci vogliono innovazione, visione e politiche di marketing territoriale che qui non si vedono. Non si può, in 48 pagine, ignorare Villa Manzoni come se neanche esistesse e banalizzare la ricchezza del territorio solo perché non è stato previsto un itinerario che passi da lì. Lecco diventerà forse ‘Land of colors’, ma non per questo vanno cancellate la sua storia e la sua tradizione”, conclude la leghista.

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