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Domenica, 28 Aprile 2024
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L’arte della fede: la Chiesa degli Alpini al Pian delle Betulle

La Chiesa degli Alpini al Pian delle Betulle, o “tenda dell’anima”: un voto tradottosi in realtà

Il Pian delle Betulle accoglie la graziosa Chiesa degli Alpini, consacrata nel 1959 dal cardinale Montini e inaugurata dal presidente nazionale dell'Associazione Alpini, Ettore Erizzo, fu costruita nel medesimo anno dall’architetto Mario Cereghini a seguito di un voto fatto dal Battaglione Morbegno nei primi giorni di gennaio del 1941 in Albania e dedicata a tutti gli Alpini caduti e scomparsi durante il ritiro russo.

Fu costruita in seguito a un voto di un gruppo di alpini superstiti del Battaglione alpini "Morbegno" nel gennaio 1941 in Albania. Il Battaglione si sciolse l'8 settembre 1943 quando fu siglato l'armistizio di Cassibile e si dovette attendere fino al 1956, quando il Battaglione fu ricostituito, per di vedere esaudito il voto.

“Si pensò a una cappella nostra da erigersi sui nostri monti magari al cospetto delle quiete rive lariane tanto distanti ove ritrovarci ogni tanto con altro zaino, se pure ci fosse stato concesso. Mio Dio, quanti mancarono dopo!"

L'architetto Mario Cereghini.

Credito fotografico FAI - Fondo Ambiente Italiano

Il primo febbraio 1958 l’architetto Cereghini chiese per lettera all'arcivescovo di Milano G.B. Montini di potergli presentare in visione il progetto della cappella per una approvazione spirituale dopo che l'anno precedente, come tradizione vuole, l'arcivescovo, salito al Pian delle Betulle, aveva buttato una medaglietta tra le erbe dicendo che quello era il posto ove far sorgere una chiesetta per la costruenda stazione turistica. Successivamente l'Arcivescovo augurò che i voti abbiano quanto prima a tradursi in realtà. Fu così che, già nel 1959, l'iniziativa degli alpini alla realizzazione del tempio prese forma.

Ogni prima domenica del mese di settembre, gli Alpini si riuniscono all’interno della chiesa per ricordare e rendere omaggio ai loro compagni deceduti:

"Ogni prima domenica di Settembre saliamo quassù per ricordare i nostri Caduti, quelli che, poco più che ventenni, con l'offerta della loro vita aprirono a noi la strada per tornare a casa e, a tutti, la via della libertà. Il Voto che qui vedete materializzato nella chiesetta nasce spontaneo tra gli alpini del Battaglione Morbegno, nel durissimo inverno 1940-1941 sui monti della Grecia, tra neve, fango, gelo, fame e impetuosi combattimenti. Questi soldati, il cui valore fu riconosciuto da tutti gli avversari non sapevano e non volevano odiare; il desiderio di costruire una chiesetta sulle montagne di casa era un grido d'amore che emergeva dalla violenza e la superava per rifugiarsi nella "tenda dell'anima" nella quale, statene certi, accomunarono anche i nemici sacrificati con loro".

Credito fotografico Lombardia Beni Culturali (2)

L’Architettura:

La chiesetta si compone di un'unica aula con tetto a capanna che, per l'evidente simbolismo, è conosciuta con il nome di "tenda dell'anima". Elemento forte della composizione è il marcato basamento in pietra, sovrastato da due falde assai ripide. Sulla destra si innalza un campanile a forma di minareto albanese, con la cima troncata obliquamente.

Credito fotografico Lombardia Beni Culturali

Dal tetto filtra abbondante luce sull'area dell'altare, già all'epoca -fatto assolutamente innovativo- orientato verso i fedeli. Accanto all'altare, murata e protetta da un grosso vetro, vi è una Madonna col Bambino, raccolta in Russia tra le macerie di una isba; accanto all'immagine sono raccolte le urne con la terra raccolta sui fronti della seconda guerra mondiale, dove combatté il Battaglione. All'interno ogni anno vengono poste delle marmette con incisi i nomi dei reduci morbegnesi scomparsi, a loro eterno ricordo. In facciata, sulla parete bianca che cela l'ingresso, è dipinta a caratteri rossi la scritta: 5º alpini Morbegno ex-voto 1941 fronte d'Albania.

Credito fotografico Giorgio Isella Architetto

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