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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Ho bisogno di una moglie": perseguita una donna per due anni prima dell'arresto per stalking

Il 62enne era arrivato a fare cento telefonate al giorno alla sua vittima e fotografarla di nascosto

Perseguitata per due anni interi da un uomo che aveva studiato tutti i suoi movimenti, pronto a intercettarla mentre andava al lavoro, a fare la spesa e tornava a casa e chiederle con insistenza di sposarlo.

"Ho bisogno di una moglie": questa la frase che il 62enne singalese W.S.T. ha ripetuto costantemente alla sua vittima, una connazionale di 49 anni residente a Cornate d'Adda, al confine con la provincia di Lecco, fino a mercoledì notte, quanto i carabinieri di Vimercate lo hanno arrestato per stalking.

I militari sono stati allertati nella notte per delle urla provenienti dalla strada in frazione Conago: lì hanno trovato una vera e propria aggressione in atto, con il 62enne che aveva già colpito più volte la sua vittima, provocandole diverse ferite. All'arrivo dei carabinieri la donna è stata trasportata in ospedale, mentre il suo aggressore è stato arrestato.

Quello di mercoledì è stato solo l'ultimo episodio di un incubo iniziato due anni prima: come riporta MonzaToday, tutto era iniziato nei primi mesi del 2014 quando il 62enne aveva iniziato a corteggiarla con insistenza, diventando il suo peggiore incubo e sostenendo di volerla sposare a tutti i costi perchè aveva bisogno di una moglie. La donna, nonostante avesse ripetuto in tutte le ocasioni la sua contrarietà alla proposta, non è mai riuscita a liberarsi di lui e ha denunciato più volte gli episodi ai carabinieri. Nonostante l'arresto avvenuto dopo le segnalazioni e la condanna ai domiciliari, il 62enne non si è mai dato per vinto.

Negli ultimi mesi dell'anno scorso inoltre lo stalker, completamente ubriaco si era presentato a casa della donna e aveva iniziato a suonare con insistenza il campanello per farsi aprire la porta. In quell'occasione la vittima aveva chiesto l'intervento di un conoscente che aveva convinto il 62enne ad allontanarsi. Poco dopo però era tornato sulla soglia dell'abitazione e aveva continuato a perseguitare la donna. In quello stesso giorno l'uomo le aveva telefonato 100 volte, chiamate queste a cui non è mai scattata una risposta.

Le persecuzioni poi, erano proseguite ancora con bigliettini intimidatori lasciati sul parabrezza dell'auto, sms ed email insistenti. Il 62enne aveva studiato orari di lavoro, abitudini e spostamenti della donna che spesso seguiva in tutti i suoi movimenti, scattandole anche delle fotografie di nascosto e diffamandola. 

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