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Bollettino coronavirus, i dati di sabato 6 marzo: 264 casi a Lecco, ancora tanti i ricoverati

Negli ospedali della Regione ci sono in tutto 5499 persone affette da Sars-Cov-2, 152 in più rispetto a venerdì

Sono state trovate altre 5.658 persone positive al covid in Lombardia nella giornata di sabato 6 marzo, i casi (448 in più rispetto a ieri) sono emersi analizzando 58.505 tamponi; il rapporto fra tamponi effettuati e nuovi positivi è del 9.67%. Tra Lecco e hinterland sono state trovate altre 264 persone che hanno contratto il coronavirus, 18.224 in totale. I dati sono stati resi noti dal Ministero della Salute attraverso il consueto bollettino pomeridiano.

Nelle ultime 24 ore ci sono stati 50 nuovi accessi in terapia intensiva in Lombardia. Il totale dei letti di rianimazione occupati è aumentato di 22 unità rispetto a ieri; tra decessi e pazienti guariti: ora sono 565 le persone con gravi insufficienze respiratorie ricoverate nelle terapie intensive degli ospedali regionali. I posti letto occupati dai pazienti meno gravi sono aumentati di 130 unità per un totale di 4.934. Negli ospedali della Regione ci sono in tutto 5499 persone affette da Sars-Cov-2 (152 in più rispetto a venerdì).

Le persone che si sono negativizzate nelle scorse 24 ore sono 1.065; in totale i lombardi che sono guariti dal covid sono 519.186. Si allunga la scia di morte provocata dal virus. In una sola giornata ha ucciso altre 67 persone; il totale (ufficiale) è arrivato a quota 28.705.

Moratti: almeno 1 dose di vaccino a tutti i lombardi entro giugno

«Crediamo sia fondamentale poter garantire almeno una dose di vaccino a tutti i lombardi entro la fine di giugno. Dobbiamo puntare a dare una prima protezione a tutti i nostri cittadini, per evitare pressione sugli ospedali e soprattutto l'aumento dei decessi». 

Lo ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, nel corso della conferenza Stato/Regioni cui hanno partecipato anche i ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Speranza, il neo commissario Francesco Paolo Figliuolo e il nuovo capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

«Il nostro impegno oggi è di correre più veloci del virus, cercare di anticiparlo - ha sottolineato Moratti -. Giocare di anticipo è spesso la soluzione migliore quando l'avversario è molto forte, ma non imbattibile. Dobbiamo agire così anche noi in modo da raggiungere con una sola dose la maggior parte della popolazione. Ben consapevoli evidentemente di lavorare per arrivare all'obiettivo finale della somministrazione di due dosi nel più breve tempo possibile, in un'ottica di sanità pubblica. Abbiamo già iniziato a somministrare i vaccini secondo una modalità reattiva, nelle aree di cinture di Bergamo e Brescia e proseguiremo con la provincia di Brescia, proprio come previsto dal piano nazionale».

Sull'intenzione del Governo di puntare a un solido raccordo tra la sanità e la Protezione civile la vicepresidente ha rimarcato: «Regione Lombardia ha già attivato la collaborazione tra sanità e Protezione civile e individuato punti di vaccinazione per accelerare le vaccinazioni di massa. Allo stesso tempo è ulteriormente necessario avere a disposizione quanto più personale possibile, a partire dagli specializzandi».

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