Guida il Besanino prima di morire a tre anni: la storia di Giacomino
Il piccolo, affetto da leucemia, è riuscito a realizzare il suo sogno di fare il capotreno per un giorno
Giacomo, anzi, Giacomino: tre anni e un sogno, quello di diventare capotreno, un sogno come ne hanno tutti i bambini. Tre anni e una battaglia troppo grande per lui, contro una leucemia in fase di progressione inarrestabile, impossibile da fermare. Che però, per un giorno, è diventato davvero capotreno.
Nei mesi scorsi, infatti, il Comitato Maria Letizia Verga, che si occupa dello studio delle leucemie infantili e dell'assistenza ai bambini malati, è riuscita con Trenord a realizzare il sogno del piccolo: con il cappello troppo grande sulla testa e il fischietto al collo, Giacomino è salito a bordo del Besanino partito da Lecco e diretto a Milano Porta Garibaldi alla stazione di Monza e ha "tenuto i comandi" dalle 11:33, ora della partenza dal capoluogo brianzolo, fino all'arrivo alla stazione di Macherio, alle 11:54.
«È stata una mattina “memorabile” - racconta Momcilo Jankovic sul notiziario online del Comitato - non esagero, ma il sorriso e la gioia di Giacomino sono stati il grazie più bello all’impegno di Tiziano e Paolo di Trenord e alla loro meravigliosa solidarietà».
Il piccolo Giacomo si è spento qualche mese dopo aver realizzato il suo sogno, per colpa di una malattia che non si è fermata davanti a nulla, ma ha lasciato nel cuore dei suoi genitori i ricordi di quei sorrisi che solo un bambino può avere quando il suo sogno più grande diventa reale.
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