Scrisse poesie sui muri, condannato per "imbrattamento"
È stato condannato a 500 euro di multa, ma con pena sospesa, il poeta di strada Ivan Tresoldi. I suoi versi erano comparsi sui muri del capoluogo lombardo tra il 2011 e il 2014
È stato condannato a 500 euro di multa, ma con pena sospesa, dal giudice monocratico di Milano Roberto Crepaldi, il poeta di strada Ivan Tresoldi, accusato di imbrattamento per i suoi versi comparsi sui muri del capoluogo lombardo tra il 2011 e il 2014.
Il giudice ha stabilito anche che l'imputato, a cui sono state concesse le attenuanti generiche, dovrà risarcire il danno, da stabilirsi in sede civile, al Comune di Milano e all'Aler, che si erano costituiti parte civile. Il viceprocuratore onorario aveva chiesto una condanna a 800 euro di multa.
Il mondo della cultura lo difende
Il difensore di Tresoldi, l'avvocato Angela Ferravante, aveva invece chiesto l'assoluzione del suo assistito perché "il fatto non sussiste" e in subordine "perché non costituisce reato". «Tresoldi - ha sostenuto il legale - non aveva alcuna volontà di imbrattare ma era convinto che le sue poesie migliorassero i luoghi». «La poesia di strada - ha scritto in una nota firmata da esponenti del mondo della cultura - è una forma antica e di costruzione di società».