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Cronaca

Lecchese, aumenta il numero di cani e gatti recuperati dal servizio di accalappiamento

Da giugno ad agosto 2016 sono stati recuperati 159 cani e 35 gatti

È in leggero aumento - dopo anni di flessione - il numero di cani e gatti recuperati, nei mesi estivi, dagli operatori del servizio accalappiamento. Lo denuncia la onlus Lega Italiana per la Difesa degli Animali, che dal 2003 gestisce il servizio ed il canile sanitario di Lecco.

«Per fortuna - sottolinea Michele Vittoria Brambilla, presidente della Onlus - si tratta di numeri relativamente bassi, manteniamo la situazione sotto controllo rispetto alle dimensioni davvero emergenziali che il problema assume in altri territori del Paese. Del resto, sono davvero tanti anni che ci prendiamo cura dei cani e gatti dei lecchesi ed i nostri volontari hanno maturato grande esperienza nel gestire anche le situazioni più difficili. Il ruolo sociale che la nostra associazione svolge ogni giorno è davvero prezioso per tutti coloro che amano gli animali e voglio vedere tutelato il loro benessere».

In dettaglio, dal 1 giugno al 31 agosto 2016 sono stati recuperati 159 cani (142 nel 2015, ndr) e 35 gatti (26 nel 2015, ndr); di cui: 87 cani sono stati recuperati ai proprietari, 58 sono ospitati in canile, 9 sono stati dati in affido e 4 sono morti.

Il confronto con il 2015 conferma - spiega la Onlus - la sensazione di un lieve peggioramento, soprattutto per quanto riguarda il saldo tra entrate ed uscite nel canile: aumenta il numero di cani, che vi rimangono.

Il caso dei gatti è - invece - diverso, poichè si interviene quando sono feriti o in difficoltà e - una volta risolto il problema - sono rimessi in libertà.

«Quella del randagismo - sottolinea la Brambilla - è una piaga che non va mai sottovalutata. Nel complesso i lecchesi amano i propri animali e si comportano di conseguenza, anche in una fase di crisi economica, difficile per i bilanci delle famiglie. Ma è ancora troppo diffusa l'abitudine di lasciare il cane libero di vagare per le strade, mettendone a repentaglio la vita, così come troppo spesso la disattenzione di cancelli lasciati aperti è causa di molte fughe».

«Se tutti questi cani avessero il microchip - prosegue l'ex Ministro - sarebbe possibile individuare il loro proprietario e restituirglieli. Ma nella nostra provincia, ci sono ancora troppe persone che non rispettano l'obbligo di legge e non iscrivono quindi all'anagrafe canina il proprio piccolo amico. Mi auguro che l'opera di sensibilizzazione che la nostra Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente svolge quotidianamente potrà migliorare anche questa situazione. Intanto continueremo ad affrontare con dedizione il compito che ci è stato affidato: prenderci cura degli animali in difficoltà. Toglierli dalla strada vuol dire salvar loro la vita, spesso restituirli alla loro casa o aprir loro le porte di un'esistenza nuova. Non dobbiamo dimenticarlo».

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