Il lavoro aumenta, ma è un'occupazione sempre più precaria
I dati del 2017 forniti dalla Uil sono positivi per il saldo avviamenti/cessazioni di oltre tremila contratti. Sono scomparsi però oltre 1.500 rapporti a tempo indeterminato
La ripresa dell'occupazione c'è, la "qualità" di questa occupazione ancora no.
Il saldo tra avviamenti e cessazioni al lavoro è positivo. Lo evidenziano i dati della Uil Como-Lecco. Nel nostro territorio, nel 2017 si sono registrati 3.160 occupati in più (totale 34.436 avviamenti) rispetto alle cessazioni (31.276).
Anche confrontando questo dato rispetto al 2016 c'è da tirare un bel sospiro di sollievo: due anni fa, infatti, gli avviamenti furono 30.597 e le cessazioni 29.815, per un saldo molto più contenuto pari a 782.
Al tirar delle somme, da un anno all'altro aumentano le interruzioni di lavoro (+4,9%) ma in maniera più netta anche gli inserimenti nel mondo del lavoro (+12,5%).
Boom in servizi e commercio, male l'edilizia
Tutti i settori, a eccezione di quello delle costruzioni, hanno manifestato un saldo positivo tra avviamento e cessazione nell’anno 2017: nel "Servizi e Commercio" pari a 2.364 unità, "Industria" 726 unità, "Agricoltura" 88 e, come detto, per "Costruzioni" -89 unità.
Il confronto con il 2016 è positivo per "Servizi e Commercio" (+874 unità) e Agricoltura (+58), negativo per Costruzioni (-127) e Industria (-23).
Cassa integrazione, -40% in un anno
Se i numeri evidenziano notizie confortanti, lo stesso non si può dire per la "qualità" del lavoro. Specchio dei tempi che viviamo, il saldo tra avviamenti e cessazioni a tempo indeterminato nel 2017 a Lecco è di -1.579 contratti. Un dato molto pesante. Quante sono in tutto le cessazioni dei contratti a tempo indeterminato nell'anno passato? Ben 8.607. Non conforta che a Como il saldo negativo arrivi addirittura a 4.227.
Aumentano, di pari passo, i rapporti di lavoro determinato con 3.452 nuove firme, i somministrati (+433), a progetto (+217) e di apprendistato (+547).
«La precarietà incide nella vita dei lavoratori»
«La precarietà dei rapporti di lavoro è una problematica che incide pesantemente nella vita dei singoli lavoratori, in quanto pone difficoltà nell’accesso al credito - commenta il segretario generale di Cst-Uil del Lario Salvatore Monteduro - Inoltre, la discontinuità dei rapporti di lavoro genererà anche una interruzione nei versamenti contributivi previdenziali e di conseguenza nella costruzione di una pensione dignitosa. Sono necessari interventi legislativi strutturali che favoriscano i contratti a tempo indeterminato, compreso quello di apprendistato, e si penalizzi l’uso di quelli a tempo determinato non strettamente necessari alle situazioni contingenti (sostituzioni di maternità, lavori stagionali)».